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Dodge Challenger SRT Hellcat: NON per tutti

È la Challenger più potente mai realizzata. Grazie al V8 6.2 Supercharged di derivazione Corvette Z06 può contare su 640 cv e un’eruzione di coppia. Confermati il cambio automatico ZF a 8 rapporti e lo sterzo a servoassistenza elettrica caratteristici del MY15

Era dai tempi del generale Custer che non si vedeva una cavalleria tanto agguerrita. In Dodge devono aver fatto indigestione di peperoncini Habanero prima di realizzare la Challenger più potente di sempre. 640 cv pronti a esplodere in un galoppo sfrenato. Una vettura, dichiaratamente, NON per tutti. Come lascia intendere il nome: Hellcat, arpia. Creatura mostruosa con viso di donna e corpo d'uccello…

È yankee sino al midollo. Americana che di più non si può. Grande, pesante, possente, vibrante. Una vera muscle car. Dodge Challenger 2015 ora è anche… letale! Oltre al V8 6.4 da 470 cv e agli allestimenti Scat Pack e 392 HEMI Scat Pack Shaker da 485 cv, debutta il V8 6.2 Supercharged (serie LT4) a fasatura variabile e iniezione diretta di benzina di derivazione Chevrolet Corvette Z06. Un’unità caratterizzata da lubrificazione a carter secco e alberi a camme forgiati, accreditata di 640 cv e forte dell’operato di un compressore volumetrico, più precisamente un’unità Eaton R1740 da 1,7 litri in grado di lavorare a 20.000 giri/min grazie a dimensioni particolarmente contenute che favoriscono la rapidità di riposta alle pressioni dell’acceleratore. V8 6.2 SC proposto in abbinamento alla classica trasmissione manuale a 6 rapporti oppure a un moderno cambio automatico ZF a 8 marce del tipo mediante convertitore di coppia.

Analogamente alle SRT meno estreme, è possibile optare per 4 programmi di marcia (Custom, Sport, Track e Standard) in grado di armonizzare l’erogazione del propulsore, la logica di gestione del cambio automatico, la servoassistenza (elettrica) dello sterzo e la soglia d’intervento dell’elettronica. Quando non si vogliono chiamare all’appello tutti i 640 cv frementi sotto al cofano è possibile impostare una modalità “conservativa” che limita l’erogazione di potenza e coppia, il regime massimo del V8, la rapidità negli innesti della trasmissione automatica e il setup degli ammortizzatori. Un po' di Italia? La troviamo nell’impianto frenante? Il più possente mai adottato da una Challenger. Made in Brembo, si fregia di dischi anteriori autoventilanti e baffati da 390 mm di diametro sui quali agiscono pinze a 6 pistoncini. Estrema. In tutto.

 

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