A ritirarla sono andata io. Ci tenevo. Volevo essere la prima a guidare il gioiellino PureTech 110 S&S EAT6 Sport Chic del marchio DS, che nel 2014 ha spiccato il volo e si è reso autonomo, diventando il riferimento premium del gruppo PSA. Ecco la francesina in livrea nero perla con tetto e specchietti posteriori smeraldo (scoprirò che sono ben 78 le combinazioni cromatiche disponibili, tra carrozzeria, tetto, capote, specchi retrovisori, cerchi e rivestimenti dell’abitacolo).Esattamente come un bell’abito passepartout capisco subito che si tratta di una vettura che non sfigura in alcuna occasione. Entro nell’abitacolo, percepisco l’assetto ribassato, con sedili conducente e passeggero regolabili in altezza e piuttosto avvolgenti. Eleganti e morbidi gli interni, allestiti con tessuto Akinen nero basalto e tanta pelle. D’estate forse questo tipo di rivestimento risulta un filo impegnativo, ma va bene così, in fondo sono solo un paio di mesi l’anno. Il volante, in pelle con profili blu, è di dimensioni contenute e, per quanto mi riguarda, facilita le manovre. Molto chic il cruscotto e divertente il sistema d’infotainment: peccato che i tasti di regolazione della radio siano un po’ troppo in basso, tanto che non è facile intervenire senza distrarsi dalla guida. In alternativa i comandi si possono azionare anche dal volante, ed è molto meglio. La tecnologia che attiva il sistema è MirrorScreen e dà modo di replicare le App dello smartphone sullo schermo touchscreen a colori da 7”. Molto apprezzato il display, con testi in viola su fondo nero. E ancora Bluetooth, presa USB e jack. Le signore apprezzeranno le alette parasole, entrambe abbellite e complete di specchietto e piccole luci laterali di cortesia.Per muoverci ci affidiamo al sistema Stop&Start in combinazione con il cambio automatico EAT6 (a 6 marce, appunto), con la possibilità di disinserire la prima modalità con un semplice tasto. Il motore a benzina in configurazione aspirata da 82 cv fa entrare in modo immediato in sintonia con la vettura. Molto utile la presenza dell’Active City Brake, che attiva la frenata autonoma d’emergenza nella guida urbana e porta la vettura al completo arresto se si viaggia non oltre i 30 km/h. Le manovre di parcheggio sono facilitate grazie all’intervento dei sensori di parcheggio posteriori. L’ingresso e l’uscita dalla vettura (a 3 porte) sono un po’ difficoltosi: i passeggeri che a turno hanno voluto fare un giro in auto hanno impiegato qualche istante per capire come funzionasse la regolazione dei sedili.Capitolo firma luminosa. Per arricchire il curriculum alla voce “eleganza”, DS ha aggiunto gli indicatori di direzione a scorrimento. E dopo il tramonto la classe continua a emergere. Molto scenografici i fari LED vision con tecnologia allo Xeno. Area pedaliera (in alluminio) ben in vista e manovre sotto controllo grazie alle luci di cortesia sempre accese in corrispondenza dei piedi dei passeggeri anteriori. Ancora sui fari, il fascio luminoso proiettato sulla strada è ragguardevole e omogeneo, abbaglianti compresi. Il parabrezza posteriore è provvisto di cristalli verde scuro, così da non essere infastiditi quando sopraggiungono veicoli.Il bagagliaio… “c’è”. Lo abbiamo messo alla prova in un contesto più quotidiano, perché la DS3 ha una doppia (o tripla) anima, si presta anche a uscire con famiglia al seguito. Così abbiamo preso la direzione del parco, alla volta di una pista di pattinaggio con area giochi annessa. Nel bagagliaio abbiamo infilato una sacca con racchettoni e volani, una con indumenti per il cambio, due palloni, due paia di pattini, un caschetto… e di spazio ce n’era ancora molto (la capacità è di 285-1050 dm3). Soddisfatta di averla guidata e di aver raccolto gli sguardi incuriositi di ciclisti, motociclisti, runner, comitive di ragazzini… Il prezzo della vettura in prova? 23.900 euro.Se volete saperne di più e approfondire la prova della DS3 nella versione Performance, con motore da 208 cv e differenziale Torsen, leggete qui