E-car: le auto elettriche piccole e accessibili potrebbero costare 15-20 mila euro

Per rilanciare la competitività dell’industria automobilistica europea Bruxelles pensa a una nuova categoria di veicoli elettrici compatti e a basso costo. Prezzo stimato tra i 15 e i 20 mila euro

Che l’industria dell’auto europea stia attraversando un periodo di crisi è cosa nota. I costruttori cinesi avanzano e le Case europee soffrono. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro in tutta Europa. La causa scatenante di questa situazione sono le norme UE che prevedono il divieto di vendita delle auto con motore a combustione interna a partire dal 2035. Il costo delle auto elettriche è però elevato, come per ogni nuova tecnologia. Ciò ha portato le Case automobilistiche a offrire veicoli di grandi dimensioni, in grado di garantire un sistema di costi più razionale. Per contro le auto più piccole, sono state tolte dai listini, salvo qualche rara eccezione. Ed è un peccato, perché è difficile pensare che un grande SUV, seppur elettrico, possa avere un’impronta carbonica inferiore nel suo ciclo di vita (dalla produzione alla rottamazione) rispetto a quello di un’utilitaria ibrida a benzina.

Nuova Mercedes-Benz Classe G 580 elettrica

I Costruttori spingono per una revisione degli obiettivi dell’Unione europea. D’altra parte gli acquirenti – in questo clima d’incertezza – rimandano finché possono l’acquisto della nuova auto. Al limite si rivolgono al mercato dell’usato, acquistando spesso vetture con qualche anno sulle spalle e non all’ultimo grido in fatto di emissioni. Si risparmia e magari i soldi si spendono in altro, in un bel viaggio ad esempio. E poi da qui al 2035 si vedrà …

E-Car: si ispirano alle key-car giapponesi

Che si debba far qualcosa per rompere questo circolo vizioso è evidente. In quest’ottica si inquadra l’idea delle E-Car, annunciata dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. “Credo che l’Europa debba avere le proprie E-car. E sta per ‘environmental’ – pulita, efficiente e leggera per ‘economical’ – accessibile – e per ‘European’ – costruita qui in Europa”, ha dichiarato, sottolineando quanto siano importanti sostenibilità ambientale e accessibilità economica per un vero rilancio.

E-Car. la soluzione per rilanciare l'industria europea dell'auto

In realtà non è tutta farina del sacco della presidente della Commissione europea. L’idea di una nuova categoria di veicoli elettrici è stata suggerita dai Costruttori, in particolare da John Elkann (presidente di Stellantis) e Luca de Meo (ex CEO del Gruppo Renault). L’obiettivo è quello di realizzare auto di piccole dimensioni, meno soggette a vincoli normativi e soprattutto più economiche da produrre. Il riferimento è quello delle kei car giapponesi, in grado di coprire buona parte del mercato in Giappone, proprio grazie al loro formato compatto e al basso impatto ambientale.

Occorre anche un cambio di marcia sulle emissioni

I produttori spingono anche per un approccio diverso nella misurazione delle emissioni di CO₂, valutata sull’intero ciclo di vita del veicolo e non solo basandosi su ciò che esce dal tubo di scappamento.

Auto che emette fumo bianco dallo scarico

Una proposta che mira al principio della neutralità tecnologia e che consentirebbe di aprire a tecnologie alternative all’elettrico puro. Ciò garantirebbe ai produttori margini di manovra maggiori nel proporre auto che abbiano comunque un impatto ridotto sull’ambiente.

Solo elettriche?

Non è chiaro, al momento, quali tipi di motorizzazione saranno ammessi nella nuova categoria E-car, ma la Commissione spinge sull’elettrico, pur confermando che lavorerà insieme all’industria per definire parametri tecnici e regolatori.

Dacia Spring Extreme

La posizione del nostro Governo è però chiara: il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha accolto positivamente la proposta europea sulle nuove E-Car, pur precisando che l’accessibilità non debba essere legata esclusivamente alla trazione elettrica. Secondo Urso, “è auspicabile introdurre una nuova categoria di utilitarie, a condizione che rientri in un progetto più ampio di revisione del Green Deal, fondato su criteri di libertà di scelta e neutralità tecnologica”.

E-Car, il target di prezzo è tra i 15 e i 20 mila euro

Il prezzo di vendita delle E-Car potrebbe aggirarsi tra i 15.000 e i 20.000 euro. Lo ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Stéphane Séjourné, intervenendo in sessione pubblica al Consiglio Competitività a Bruxelles. Séjourné ha spiegato che l’esecutivo UE punta a garantire che i costruttori europei immettano sul mercato piccoli veicoli elettrici a prezzi accessibili, nell’ambito dell’iniziativa “Small Affordable Cars”.

Smart EQ Fortwo racingred

Secondo il commissario, questo progetto non solo risponderà alla crescente domanda di auto compatte ed economiche, ma contribuirà anche a stimolare la produzione interna, rafforzando la competitività dell’industria automobilistica europea nei confronti di quella cinese.

La lezione del passato

A margine di tutto questo non si può non notare come ora l’Europa cerchi goffamente di uscire in retromarcia da un cul de sac in cui si è infilata da sola. In fondo le city car e le utilitarie sono sempre state una specialità dei nostri costruttori. Non serve una grande memoria storica per ricordare uno stuolo di best-seller che ha come pioniere vetture quali la Citroën 2CV, la prima Fiat 500, la Mini di Alec Issigonis. Negli ultimi anni le miopi normative comunitarie hanno complicato non poco la vita ai Costruttori, imponendo dotazioni obbligatorie e limiti che hanno penalizzato le city car.

Fiat 500 Hybrid Torino

Le Case ci hanno poi messo del loro, rinnegando le loro origini e preferendo concentrarsi su modelli che promettevano maggiori margini. Il risultato è stato un corto circuito che ha fatto perdere di vista una lezione del passato. L’auto giusta per il Vecchio Continente deve essere sostenibile per le famiglie e – in senso più esteso – per la società, prima ancora che per l’ambiente. Fortunatamente pare esserci ancora margine per qualche ripensamento, sia del legislatore che dei vertici aziendali. Ma occorre agire in fretta.

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