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Ford GT: l’anti Ferrari torna nel 2016

L’erede di GT40 e dell’omonima supercar del 2005 sarà la ciliegina sulla torta dei festeggiamenti per i 50 anni dalla prima vittoria Ford alla 24Ore di Le Mans. Confermata la presenza di un V8 da oltre 600 cv

Tornerà nel 2016, in occasione del cinquantesimo anniversario della prima vittoria alla 24Ore di Le Mans. Ford GT, erede della storica racing car GT40 – definita negli Anni ’60 “l’ammazza Ferrari” – e della supercar omonima del 2005, è di nuovo pronta a stupire.Non rinnegherà la tradizione. Motore V8 collocato centralmente – alla faccia del downsizing –, linea da instant classic, baricentro bassissimo, sviluppo verticale da lillipuziana e ampio ricorso a leghe leggere e compositi. Potenza e coppia? Si vocifera di 625 cv e 677 Nm. Con un obiettivo: domare il Cavallino Rampante – in special modo 458 Speciale – esattamente come fece, dal 1966 al 1969, la celebre antenata……alla fine degli Anni ‘60, per continuare a competere ai massimi livelli e disporre di risorse sufficienti per la progettazione e lo sviluppo di vetture stradali avveniristiche, Enzo Ferrari si rese conto della necessità di appoggiarsi a un colosso automobilistico. Cedendo inevitabilmente una quota azionaria della propria azienda. Per il Drake era uno smacco. Accettabile solo qualora gli venisse lasciata massima, anzi totale, autonomia in ambito sportivo. In quel frangente storico, Ford appariva particolarmente interessata a Maranello. Guidata dal manager Lee Iacocca, la Casa americana non poteva però accettare di lasciare carta bianca nelle competizioni al Grande Vecchio. La trattativa andò a monte e a Detroit s’infuriarono al punto da mettere in difficoltà il Cavallino Rampante a livello sia regolamentare, facendo pressione sulla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile), sia agonistico, spendendo una fortuna pur di schierare alla 24Ore di Le Mans un dream team in grado di primeggiare, come effettivamente accadde, nel 1966, 1967, 1968 e 1969 grazie alle diverse evoluzioni della sportiva GT40. Ferrari si trovò alle corde.Il mito della GT40 nacque così; frutto di una ripicca, di uno sforzo titanico per sconfiggere l’avversario. Prodotta a partire dal 1964, la vettura da gara doveva il proprio nome alla dizione Gran Turismo (GT) e “40”, riferito ai pollici d’altezza del corpo macchina (1,02 metri). Era un’auto bassissima, aggressiva, caratterizzata dal motore centrale longitudinale – 8 cilindri a V – con cubatura, nel corso delle quattro serie che ne segnarono la storia, portata da 4,2 a 4,7 e quindi a 7,0 litri.L’erede non poteva essere da meno. Ford presentò nel 2005 la rivisitazione dello storico modello. Una delle poche vetture al mondo ad essere progettata… al contrario! Prima furono definite le linee. Poi venne il resto. Perché il design della GT40 era sacro. Impossibile da snaturare, sebbene la vettura moderna fosse più grande e, soprattutto, più alta di 76 mm. Debuttò così un’inedita scocca in alluminio con serbatoio del carburante in corrispondenza del tunnel centrale. Una soluzione ingegnosa, foriera di un baricentro particolarmente basso, alla quale si accompagnarono sospensioni a triangoli sovrapposti sia all’avantreno sia al retrotreno. Il pezzo forte, però, era il poderoso V8 5.4 32V sovralimentato mediante compressore volumetrico Eaton, collocato centralmente – manco a dirlo – e corredato della lubrificazione a carter secco. Erogava ben 558 cv e 678 Nm di coppia. Una forza della natura che, in abbinamento al cambio manuale a 6 rapporti dello specialista inglese Ricardo e a un peso di 1.588 kg, portava in dote uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi e una velocità massima di 330 km/h. Con uno sprazzo d’Italia: i freni a disco Brembo con pinze a 4 pistoncini.

 

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