Le biciclette a pedalata assistita sono sempre più efficienti, performanti e apprezzate sia per il commuting urbano sia per il tempo libero. L’unico limite alla loro diffusione è legato al prezzo, spesso molto alto se confrontato con le comuni due ruote a pedali. In attesa che la standardizzazione delle tecnologie porti a una riduzione dei costi, è possibile convertire in elettrica la propria bici tradizionale. Un’operazione tutt’altro che proibitiva, come dimostrato dalla startup GeoOrbital Wheel.Il progetto della factory americana consiste nel dotare le biciclette tradizionali di una nuova ruota anteriore che contenga tutti gli elementi necessari alla trazione elettrica. I punti di forza di tale conversione sono la semplicità e rapidità d’installazione: è sufficiente sostituire il componente originale con quello contenuto nel kit, dal peso di circa 10 kg, e quindi ricollegare pochi cavi per avere a disposizione un motore da 500 W e una batteria amovibile aglio ioni di litio da 36V realizzata da Panasonic. Così facendo è possibile raggiungere una velocità massima teorica di 30 km/h a fronte di un’autonomia di circa 80 km. Grazie a una presa USB, il power pack alimenta lo smartphone durante gli spostamenti, rendendo fruibile la navigazione satellitare, oppure può venire rimosso per essere utilizzato come fonte d’energia durante un picnic o una giornata in spiaggia. Unico dubbio che ci sovviene è su come si potrà guidare una bicicletta con una ruota anteriore da 10 kg di peso.Il sistema, che s’ispira all’originalissima motocicletta elettrica del film di fantascienza “Tron: Legacy”, è stato testato su svariati modelli di biciclette ed è disponibile in due misure, compatibili con ruote originali da 27, 28 e 29 pollici. Vale a dire per la stragrande maggioranza delle bici da strada e da passeggio. GeoOrbital Wheel ha il pregio di prevedere la ricarica della batteria nelle fasi di discesa, a tutto vantaggio dell’autonomia, e di portare in dote un comando al manubrio facile e intuitivo da gestire. L’idea originale, sviluppata a Boston, negli Stati Uniti, è stata finanziata mediante il crowdfunding – il finanziamento collettivo – raccogliendo oltre 300.000 dollari in poco più di un mese contro i 75.000 dollari necessari per iniziare a produrre i kit di trasformazione.Il pacchetto per la conversione alla trazione elettrica costa circa 600 euro, cui aggiungere le spese di spedizione e uno pneumatico “pieno” eccezionalmente robusto, privo di camera d’aria, fornito direttamente dall’azienda americana così da scongiurare danni alla struttura, forature o deformazioni dovute al peso gravante sull’avantreno. Una soluzione furba per quanti vogliono conservare la propria bicicletta, ma non per questo sono disposti a rinunciare ai vantaggi di una e-bike.