Ha riconquistato ciò che un tempo era già suo. La Honda Civic Type R di nuova generazione è tornata al Nürburgring, riprendendosi il record per le vetture a trazione anteriore. Del resto, quello che altri chiamano “l’Inferno verde”, vale a dire la mitica Nordschleife – in tedesco l’anello nord – pista di 20,8 km entrata nella leggenda, per la Type R non è altro che il reparto prenatale dove ha visto la luce. Un luogo ideale dove sviluppare, modificare, portare al limite – e talvolta sbriciolare – le vetture più performanti. Un luogo dove nel 2014 la “vecchia” Civic Type R aveva già stracciato la concorrenza. Ora la storia si ripete.Roll bar sì, divanetto e infotainment noLa nuova Civic Type R ha compiuto il giro record della Nordschleife in 7:43.8 minuti, facendo meglio di ben 6 secondi rispetto al precedente primato detenuto dalla Volkswagen Golf GTI Clubsport S. Un risultato, a dire il vero, che ha suscitato parecchi mugugni in quanto l’esemplare utilizzato non era perfettamente identico alla vettura attesa nelle concessionarie in estate. La presenza del roll bar, innanzitutto, è stata considerata un elemento potenzialmente in grado d’irrigidire il telaio, mentre la decisione di compensare l’aggravio ponderale dovuto alla gabbia di sicurezza con la rimozione del sistema multimediale e del divanetto avrebbe, secondo le malelingue, consentito di “giocare” con la ripartizione dei pesi in favore di un bilanciamento ottimale.Piattaforma più sportiva che in passatoIndipendentemente dalle inevitabili polemiche che accompagnano ogni tentativo di record al Ring, va ribadito come la Civic Type R utilizzata lungo la Nordschleife adottasse pneumatici omologati – quindi non coperture da gara intagliate, come fatto in passato da alcuni rivali – e come abbia ottenuto il tempo nel corso di una sessione di affinamento dell’assetto. Un crono, oltretutto, inferiore di circa 7 secondi a quanto fatto registrare dalla precedente generazione, complice l’adozione di una nuova piattaforma. La Type R MY17 non è infatti “un’aggiunta” alla gamma Civic, anzi è stata prevista dalla Honda sin dall’inizio, garantendo così al pianale alcune connotazioni sportive sconosciute alle vecchie versioni. Una caratteristica sottratta alla vista, ma che porta in dote una rigidità torsionale superiore del 38%.Sottoscocca integralmente carenatoLa nuova generazione di Type R può contare su di uno step lievemente “pompato” del 2.0 turbo, portato dai precedenti 310 cv a 320 cv e 400 Nm di coppia. Unica, come in passato, la trasmissione – manuale a 6 rapporti – ora forte però di un inedito sistema che armonizza la velocità di rotazione del motore e della catena cinematica, così da rendere più fluidi gli innesti. Ulteriori novità sono rappresentate dal sottoscocca interamente carenato, a tutto vantaggio della stabilità ad alta velocità, dall’alettone ridisegnato, dall’inedita taratura delle sospensioni adattive con schema McPherson all’avantreno e multilink al retrotreno oltre che dal debutto di un selettore delle modalità di guida. Per la prima volta, Civic Type R permette di optare fra 3 differenti setup (Comfort, Sport e +R) cui si adeguano la servoassistenza dello sterzo, l’erogazione del motore e la risposta di molle e ammortizzatori.Simbolo dell’hi-tech made in JapanSfrontata, estrema e apparentemente opera di un tuner visionario, la Civic Type R è uno dei simboli dell’orgoglio giapponese. Negli Anni ’90, la Honda si è costruita una solida reputazione tra gli appassionati della guida sportiva grazie alla tecnologia VTEC (Variable Valve Timing e Lift Electronic Control), capace di stupire l’Occidente per le elevate potenze specifiche (oltre 100 cv/litro) garantite dai propulsori aspirati made in Japan. E Civic Type R è stata la paladina di quest’epopea. Poi venne un parziale oblio e, ora, il risveglio. Un ritorno sotto i riflettori favorito dalla sovralimentazione e… dal nuovo record al Ring!