Versioni e possibili sviluppi futuri
Non è prevista la tre porte
Dunque l’Ineos Grenadier ha il passaporto britannico, ma è un progetto di respiro europeo (nonostante Ratcliffe abbia fama di brexiter): dietro il progetto di telaio e sospensioni c’è Magna Powertrain, mentre Magna Steyr ha curato lo sviluppo del modello definitivo. Quanto alla componentistica, la trasmissione a 8 rapporti è firmata ZF, del telaio si è occupata Gestamp e gli assali arrivano dall’italiana Carraro. Ovviamente la dotazione di sicurezza è al passo coi tempi, anche perché l’obiettivo è di distribuire la vettura in tutto il mondo.
A differenza della Land Rover Defender (vecchia e nuova), l’Ineos Grenadier non sarà offerto con carrozzeria corta: si è scelto di proporre la versione più richiesta, ossia quella con portiere anche posteriori e un ampio vano di carico (con rete di separazione per la variante autocarro). In un secondo momento dovrebbero arrivare la pick-up e una variante “lunga” con sette posti.
Ancora da decidere se per quest’ultima a crescere sarà il passo (scelta che farebbe perdere qualcosa in termini di angolo di dosso) oppure lo sbalzo posteriore (nel qual caso si penalizzerebbe principalmente l’angolo di uscita).
Pensata per resistere
La scelta di motorizzare il Grenadier con unità BMW è stata determinata dal fatto che il costruttore bavarese garantisce la produzione dei suoi 3.0 sei cilindri in linea – sia a benzina che diesel – fino al 2035; inoltre queste unità parrebbero anche adeguabili ai limiti sulle emissioni imposti dalla futura normativa Euro 7 senza ricorrere all’elettrificazione, escludendo di conseguenza la necessità di versioni ibride. Per il futuro non prossimo, e in forza di un accordo con Hyundai, Ineos sta comunque valutando lo sviluppo di un powetrain con fuell-cell a idrogeno.
In ogni caso il fuoristrada di Ratcliffe è concepito per avere una vita produttiva indefinitamente più lunga dei classici sei-otto anni che di consuetudine separano la nascita di un modello dall’arrivo della generazione successiva. Ciò non vuol dire che il Grenadier non sarà migliorato nel tempo, ma solo che non subirà modifiche sostanziali o comunque tali da alterarne la filosofia: un chiaro messaggio lanciato ai clienti (magari non solo privati, ma pure istituzionali) insensibili alle mode e ai gadget ma attenti alla tenuta del valore nel tempo.
Quando e quanto
È ancora presto per conoscere i prezzi dell’Ineos Grenadier, anche se durante l’incontro umbro è trapelato che la versione “base” con il 3.0 Diesel, che potrebbe avere il bloccaggio dei differenziali anteriore e posteriore optional anziché di serie, “costerà meno della concorrenza”. Concorrenza che individuiamo elettivamente nella Jeep Wrangler Unlimited piuttosto che nella più lussuosa ed esclusiva Mercedes Classe G: vere vetture da fuoristrada che come la Ineos sono basate su un telaio separato.
Negli ultimi giorni si sono rincorse voci in merito a una versione specialistica (assetto rialzato di 5 cm, verricello, snorkel, possibilità di bloccare tutti e tre i differenziali) “posizionata” intorno ai 55.000 euro: premesso che siamo nel mondo delle ipotesi sarebbe una cifra non bassa in assoluto ma pur sempre competitiva. Previsti comunque numerosi optional “da avventura”, studiati in collaborazione con aziende esterne. Curiosi, infine, i leaks sulla struttura di vendita: potrebbe coinvolgere le concessionarie BMW e Mercedes, oltre a rivenditori multibrand specializzati in ambito off-road.