fbpx

Jaguar XF 2014: la triade tedesca è nel mirino

La berlina inglese amplia l’offerta di motori con una versione da 163 cv del 2.2 td, entry level della gamma, e lo step monstre da 550 cv del V8 5.0 S/C. Debuttano le 4WD per la V6 3.0 S/C da 340 cv a iniezione diretta di benzina. Cambio automatico a 8 marce per tutte

La triade tende a non considerarla. Pur essendo innegabilmente premium, il triumvirato è incline a non riconoscerla come tale. Eppure, con buona pace di Audi, BMW e Mercedes-Benz, Jaguar XF è una berlina sportiveggiante d’alto livello. Bilanciata, elegante, lussuosa. Degna rivale di A6, Serie 5 (leggi qui la nostra prova) e Classe E.

Lanciata sul mercato nel 2008 e “rinfrescata” nel 2011, in vista del 2014 amplia la gamma motori. Debutta, in particolare, una versione soft del noto 4 cilindri in linea 2.2 turbodiesel già impiegato da alcuni modelli Land Rover, realizzato in collaborazione tra Ford e il Gruppo francese PSA e caratterizzato dalla cilindrata di 2.179 cc nonché dalla sovralimentazione mediante turbocompressore a geometria variabile con intercooler aria/acqua e fasce elastiche a basso attrito. Unità sinora disponibile in configurazione da 200 cv e 45,9 kgm, cui si affianca l’inedito step da 163 cv e 40,8 kgm. Un depotenziamento con ricadute positive sotto il profilo dei consumi – la 2.2D 163 cv percorre mediamente 20,4 km/l con cerchi da 17” contro i 19,6 km/l della versione da 200 cv dotata delle medesime ruote – e, conseguentemente, delle emissioni inquinanti, che scendono da 135 a 129 g/km di CO2.

Lieve peggioramento, inevitabilmente, sotto il profilo delle prestazioni. XF 2.2 D 163 cv scatta infatti da 0 a 100 km/h in 10,5” raggiungendo i 209 km/h, laddove lo step da 200 cv può contare rispettivamente su 8,5” e 225 km/h. Non mutano la trasmissione automatica a 8 rapporti ZF a convertitore di coppia con opzione manuale mediante levette al volante, estesa all’intera gamma e accreditata di passaggi di marcia in 200 millisecondi, così come il sistema Start&Stop che spegne il motore durante la sosta in meno di 300 ms, garantendo un riavvio molto rapido grazie al sistema Twin Solenoid alimentato da una seconda batteria.

Oltre al 2.2 td da 163 e 200 cv, XF può contare sul V6 3.0 td common rail sovralimentato mediante 2 turbocompressori in parallelo, disponibile negli step da 240 e 275 cv. Quanto ai propulsori a benzina, vengono confermati il 4 cilindri in linea 2.0 turbo a iniezione diretta da 240 cv e 34,7 kgm, condiviso con l’ammiraglia XJ, il V6 3.0 sovralimentato mediante compressore volumetrico da 340 cv e 45,9 kgm e il possente V8 32V di 5.000 cc, sempre a iniezione diretta, sovralimentato mediante compressore volumetrico (tipo Roots), in configurazione da 510 cv e 63,8 kgm oppure da 550 cv e 69,4 kgm, riservato alla iper vitaminizzata XFR-S.

Per contrastare efficacemente la concorrenza tedesca non poteva mancare una versione a trazione integrale. Nel 2014 XF 3.0 V6 S/C 340 cv sarà disponibile in configurazione 4WD abbinata allo specifico programma di marcia winter per favorire la ripartizione della coppia all’avantreno in caso di fondi a bassa aderenza. Al contempo, il sistema di navigazione satellitare offre nuove funzionalità, tra le quali l’opzione ECO Route che ottimizza il tragitto per ridurre al minimo il consumo di carburante, mentre il mercato italiano beneficerà d’una versione Limited Edition d’XF 2.2D 163 cv, equipaggiata di serie con Bluetooth, cerchi in lega da 18” e sensori di parcheggio posteriori, al prezzo di 40.850 euro. Ben 7.000 euro meno della versione d’accesso d’XF 2.2D 200 cv!

 

Articoli correlati
Nuova Citroën C3 Aircross, sarà più lunga e anche a 7 posti
Prova MG3 Hybrid+ - Ok, il prezzo è giusto (e non solo quello)
I motori alla Milano Design Week 2024