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Raikkonen: “2 settimane tra feste e alcool. E 2 podi”. Si ritira l’ultimo pilota old style

È uno dei piloti più amati - se non il più amato - della F1. Alla maniacale preparazione fisica ha sempre opposto l'equilibrio lavoro-divertimento. A fine 2021 dirà addio alla F1

L’ultimo dei piloti di F1 vecchia maniera ancora in griglia si ritira a fine 2021. Kimi Raikkonen ha detto stop e quando smetterà avrà ben 42 anni (oltre a 21 vittorie, un mondiale, 103 podi, 18 pole position e 46 giri veloci). Non è record assoluto di longevità, ma nei tempi moderni solo Michael Schumacher ha fatto di meglio: 43 anni. Unica concessione alla modernità di Raikkonen: la comunicazione del ritiro l’ha data tramite social network. Sì perché l’immagine anni Settanta/Ottanta del bello e dannato, che alla palestra o alla sessione di bici tipica dei piloti super atleti di oggi, preferisce la sigaretta e il “bicchierino”, Raikkonen l’ha sempre rivendicata.

Soprannome: Iceman, uomo di ghiaccio. Segni particolari: una capacità rara di scaldare i cuori. Perché in fondo anche il suo, di cuore, è tutto tranne che di ghiaccio. Semplicemente, Kimi Matias Raikkonen rompe gli schemi; e non per modo di dire. Mai una risposta banale, mai un’intervista scontata: piuttosto, il silenzio. Il bello è che il suo modo di essere, il suo approccio da “anti-star”, alla fine, gli è valso un affetto incondizionato da parte dei tifosi di tutto il mondo. Da vera star, paradossalmente. 

Kimi Raikkonen GP Spagna 2020

Senza dimenticare che si tratta pur sempre dell’ultimo campione del mondo al volante di una Ferrari, anno 2007. E di uno che a fine 2009, all’età di 30 anni, dice basta con la Formula 1 per dedicarsi alla sua grande passione: i rally. Ma non rally di quartiere: il WRC, dove riesce anche a conquistare dei punti iridati. Non sazio, si cimenta anche in Nascar, per poi tornare in Formula 1 con la Lotus.

Di più: Raikkonen è uno dei rarissimi esemplari di pilota (insieme per esempio a Gerhard Berger, un altro capace di divertirsi sempre e comunque; sarà un caso?) capace di farsi assumere non una, bensì due volte dalla Ferrari. La prima, appunto, nel 2007, portando subito a casa il titolo mondiale. La seconda nel 2014, per rimanerci addirittura 5 stagioni. 

Kimi Raikkonen Alfa Romeo

Per aggiungere “pepe” al personaggio, Kimi, in un ambiente di piloti iper atleti attenti al grammo di pasta, figurarsi al millilitro di alcool (almeno ufficialmente…), è l’unico che non ha mai fatto mistero di amare la bella vita. Dove, con bella vita, si intende anche qualche alzata di gomito qua e là… Beh, anche più di “qua e là”, come ha raccontato lui stesso a Tom Clarkson in un’intervista per “Beyond the Grid”.

“Le feste erano la normalità”, parola di Raikkonen

L’intervistatore chiede conferma a Raikkonen sulle 2 settimane fra il GP del Bahrein e quello di Spagna, stagione 2013: quelle in cui, si narra, il pilota finlandese non abbia fatto altro che festeggiare su base alcolica. Questa la risposta di Kimi: “All’epoca era la normalità. Assolutamente la normalità. Gareggiare e festeggiare. Nulla di nuovo: per me era routine, solo dall’esterno poteva sembrare strano”. Alla domanda: “Come facevi a smaltire periodi così lunghi di bevute e feste?” Kimi risponde: “Fidati, quando sei allenato ce la fai. Ora per esempio non ce la farei (Raikkonen, nel frattempo, è diventato padre di due bambini, ndr)”.

Kimi Raikkonen famiglia

Le conseguenze dello stile di vita sui risultati in gara

Domanda: “Non pensi che questo stile di vita abbia avuto un impatto negativo sui tuoi risultati?”. Risposta: “Assolutamente no. Sono sempre stato convinto – e lo sono ancora – che riesco a dare il meglio di me al volante solo quando, fra un weekend di gara e l’altro, posso fare quello che più mi piace; all’epoca, bere, anche. Prendi proprio il 2013: ho iniziato la stagione con una vittoria e ti posso garantire che prima di Melbourne non sono stato certo a casa tranquillo. Così facendo, mi sento più rilassato”.

Kimi Raikkonen Alfa Romeo

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