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Le fake news sulle telecamere usate come autovelox – Ecco la verità

In rete circolano notizie allarmistiche sull’uso di nuovi strumenti per accertare infrazioni e fare multe. Quando si parla di velocità però…

Lo scorso 14 dicembre è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, con tutte le novità indotte dalla Legge n. 177 del 2024. A fare discutere sono stati soprattutto i giri di vite voluti dal legislatore in materia di guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, insieme alle nuove regole per i neopatentati. Accanto a questi temi, in rete ha tenuto però banco anche un’altra questione, quella relativa al possibile impiego delle telecamere di videosorveglianza per dare multe per eccesso di velocità. Ma questi dispositivi posso essere davvero utilizzati come autovelox? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, perché tra fake news e interpretazioni errate si è sentito davvero di tutto.

Cosa dice la legge?

Neanche a dirlo, la riforma del Codice si esprime in “burocratese” e per districarsi tra articoli e commi servirebbe una laurea in Giurisprudenza. Per farla breve, comunque, mettiamo in chiaro un po’ di cose, prima di arrivare al nodo autovelox.

Le premesse

  1. Le novità sull’uso delle telecamere si riferiscono a contesti ben precisi, ossia alle autostrade  e alle strade extraurbane principali. E il riferimento non è a posti qualsiasi di tali arterie, bensì in corrispondenza degli svincoli, all’entrata delle gallerie, dove ci sono aperture negli spartitraffico o in prossimità dei caselli.
  2. Le telecamere devono appartenere a enti pubblici e per la precisione a quelli proprietari o concessionari del tratto stradale.

Le infrazioni rilevabili

Detto questo, cerchiamo di capire cosa le forze di polizia potranno contestare usando le telecamere e la relativa documentazione fotografica e filmata, senza dunque la presenza immediata di agenti sul luogo dell’infrazione. Oggetto degli accertamenti possono essere le “violazioni particolarmente pericolose“. Ma cosa intende di preciso il legislatore con questa definizione? La casistica è molto variegata. Si va dall’inversione del senso di marcia ove non consentito alla occupazione delle corsie di accelerazione e decelerazione, passando per la violazione del divieto di circolazione per determinati veicoli (si pensi al ciclomotore che imbocca l’autostrada, per esempio). All’elenco si possono poi aggiungere la circolazione contromano, il viaggiare a luci spente anziché accese o il transito nella terza corsia di sorpasso da parte di mezzi pesanti cui è fatto divieto. Nel mirino finiscono poi anche i furbetti della corsia di emergenza.

Le telecamere di sorveglianza possono fungere anche da autovelox?

Qui la risposta è un NO secco. Il fatto che le telecamere di sorveglianza possano fungere adesso anche da autovelox è falso. E ciò non solo perché spesso non sono semplicemente in grado di farlo. Gli strumenti atti a rilevare gli eccessi di velocità devono sottostare a una severa regolamentazione ed avere una specifica omologazione. Non c’è dunque da temere l’introduzione di alcun autovelox fantasma.

I limiti nell’utilizzo degli autovelox

A tutela degli automobilisti, gli autovelox possono essere installati solo dove c’è un limite di velocità non inferiore di più di 20 km/h rispetto a quello previsto di norma dal Codice su quella tipologia di strada. Il dispositivo deve poi essere preceduto da un apposito segnale posto a non meno di 1 chilometro. E i cavilli non sono finiti, perché tra due autovelox ci dovranno essere almeno tre chilometri sulle strade extraurbane principali e almeno un chilometro sulle strade extraurbane secondarie. Chi prenderà più multe sullo stesso tratto stradale nel giro di un’ora non pagherà tutte le ammende ma solamente la multa più salata, aumentata di un terzo. Per concludere, siate comunque prudenti!

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