Anno 1982, Mercedes produce due soli modelli: le progenitrici di quelle che di lì a breve sarebbero diventate Classe E e Classe S. Un marchio elitario, dai volumi limitati. Fine 1982, novembre per la precisione: la Casa della Stella svela al mondo la piccola di casa, la Mercedes 190. Come spesso accade, le previsioni degli esperti del settore non ci prendono: lo scetticismo è diffuso, i più sono preoccupati che il brand possa “annacquarsi”, incrementando le vendite nel breve termine a danno però del prestigio delle berline più grandi. Nulla di più sbagliato: la 190 è sì un successo, che però non va a danneggiare il resto della gamma. Anzi, probabilmente alcuni dei clienti entrano nel mondo Mercedes proprio grazie alla 190, per poi rimanerci con i modelli più costosi. La nuova nata di Stoccarda è anche una risposta diretta ad Audi e BMW, che presidiano questa fascia di mercato rispettivamente con Audi 80 e Serie 02 – poi Serie 3.
Nell’agosto del 1983, a Nardò (LE), la 190 E 2.3-16 stabilì tre record del mondo. Poco meno di nove giorni a tutto gas sull’anello di alta velocità del tracciato a una velocità media di 247,939 km/h.
Guasti? La rottura dello spinterogeno su una delle tre. I record del mondo battuti furono quelli sui 25.000 km, sulle 25.000 miglia e sui 50.000 km e le vetture erano vicinissime a quelle prodotte in serie
La 190 oltre i numeri
Nella storia della Mercedes 190 c’è dunque molto più dei semplici numeri della scheda tecnica e di quelli relativi alle vendite. C’è l’evoluzione di un’azienda, il suo aprirsi al mercato, il segnale di ciò che sarebbe diventata oggi, con decine di modelli e derivazioni, fino a coprire praticamente ogni nicchia. Ironia della sorte, come gli imperi che si allargano e poi inevitabilmente iniziano a indietreggiare, anche Mercedes – sotto i “colpi” inferti dall’elettrificazione – è destinata a ridurre la propria offerta. Non si tornerà ai due modelli di inizio anni Ottanta, ma il top management della Casa tedesca ha annunciato di volersi concentrare solo sulle auto a più alta marginalità; quelle più costose per intenderci. Proprio come una volta. Tutti i dettagli su questa meravigliosa auto nell’articolo di Top Gear Italia.