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Mercedes-Benz G-Code: la vernice è elettrica

Ibrida plug-in a idrogeno. Oltretutto turbo. E non è tutto: la crossover concept tedesca ricarica le batterie grazie alla vernice integrante micro celle solari e al lavoro delle sospensioni. Una rivoluzione!

Un manifesto su ruote della tecnologia Mercedes-Benz del futuro. G-Code Concept non entrerà mai in produzione – ma non ci metteremmo la mano sul fuoco, dato che sembra la rivale ideale per la futura Audi Q1 –, sebbene stia per debuttare in pompa magna al Salone di Los Angeles. Ibrida plug-in – vale a dire dotata di batterie ricaricabili anche mediante la comune rete domestica –, è una crossover urbana lunga 410 cm (5 cm in meno rispetto a una Fiat 500L), caratterizzata da una linea decisamente muscolosa.Grand Opening Mercedes-Benz Research & Development China, Beijing2014Eröffnung von Mercedes-Benz Research & Development China, Peking 2014La vera rivoluzione, però, è celata sotto il cofano. Il motore della G-Code è infatti alimentato a idrogeno e sovralimentato mediante turbocompressore, nonché abbinato a un’unità elettrica in azione al retrotreno. Una novità. La trasmissione dovrebbe essere a doppia frizione, mentre le batterie possono contare sul recupero dell’energia nelle fasi di frenata. Futuristica la verniciatura Multi Voltaic: grazie a micro celle solari integrate negli strati è in grado di generare energia. Operazione alla quale contribuisce l’azione del vento che carica elettrostaticamente le superfici. La natura di laboratorio viaggiante della G-Code è rafforzata dallo smorzamento delle sospensioni, sfruttato anch’esso quale fonte per il mantenimento della carica, e dalla climatizzazione, affidata a un sistema che sfrutta l’ossigeno spigionato dalla reazione chimica dell’idrogeno combustibile. Se la crossover Mercedes entrasse in produzione, il mondo non sarebbe più lo stesso.Grand Opening Mercedes-Benz Research & Development China, Beijing2014 Eröffnung von Mercedes-Benz Research & Development China, Peking 2014I retrovisori laterali? Pensionati da telecamere retrattili. L’abitacolo? Forte di 4 sedute singole in fibra di carbonio. Le cinture? A quattro punti. E il volante? Vecchio. Superato. Il futuro vuole una cloche di derivazione aeronautica. Il tutto accompagnato da un ampio display centrale, da dispositivi wireless per la ricarica dei device elettronici e da due scooter “annegati” nel sottofondo del bagagliaio. C’è qualcosa di convenzionale nella G-Code? Nulla. Nemmeno la mascherina, che può assumere tinte diverse – blu, rosso o porpora – in funzione dello stile di guida.

 

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