Un prototipo colorato, ricco di tanti effetti speciali. È così che si presenta a prima vista la MINI Concept Aceman. Attenzione però a non fermarsi alle apparenze, perché sarebbe un errore clamoroso. Questa concept è infatti molto più di un semplice esercizio di stile. Per cominciare, è infatti l’anteprima di un nuovo modello di serie che arriverà su strada nel 2024. In seconda battuta è poi una specie di manifesto programmatico, la sintesi delle tendenze in atto all’interno del brand. Osservandola per bene si capisce un po’ come saranno tutte le MINI di domani e di dopodomani.
La crossover che verrà
Prima di parlare di massimi sistemi, vediamo però la MINI Concept Aceman un po’ più in dettaglio. Non serve essere Sherlock Holmes per capire come la MINI abbia messo nel mirino il ricco segmento delle crossover compatte. La Aceman è lunga poco più di quattro metri (405 cm, per l’esattezza). L’auto che deriverà da lei colmerà idealmente quello spazio nella gamma che esiste tra la hatchback a 3 e 5 porte e la SUV da famiglia, la Countryman. E, meglio chiarirlo subito, sarà soltanto elettrica: in listino non ci sarà spazio per versioni a benzina, diesel o ibride.
A briglia sciolta
Con motori elettrici di dimensioni compatte, nessun bisogno del cambio e le batterie piazzate come di norma sotto l’abitacolo, i designer e gli ingegneri hanno dato libero sfogo alla fantasia, senza perdere di vista il passato del marchio. A livello di sagoma, la MINI Concept Aceman vede dunque gli sbalzi ridursi in modo evidente, il muso farsi più compatto e la linea di cintura salire più in alto. Il risultato è una linea più muscolosa del solito, sottolineata anche dai parafanghi ben torniti. Quanto ai dettagli, impossibile non notare come i fari non siano più tondeggianti e come la mascherina sia ora ottagonale, sottolineata da una piccola presa d’aria.
Acqua e sapone
Anche il lato B della MINI Concept Aceman sfoggia un look pulito e poco arzigogolato. Un notevole elemento distintivo è rappresentato dalle luci, che offrono una nuova possibilità di personalizzazione. I progettisti hanno previsto infatti l’opportunità di scegliere la firma luminosa, selezionando quali LED tenere accesi e quali no. Si tratta di un’idea simpatica, che potrebbe anche essere industrializzata.
Alla vecchia maniera
L’interno è della stessa pasta e fa capire una volta di più come MINI voglia puntare in futuro più sulla pacatezza e la serenità più che sulla grinta e sulla sportività. La plancia della MINI Concept Aceman ha un aspetto minimalista, ispirato a quello della Mini originaria degli anni Cinquanta, quella opera di Alec Issigonis. Qui è confermatissimo l’unico strumento centrale tondo, che accentra la stragrande maggioranza dei comandi. Gli unici tasti si trovano proprio sotto lo schermo, come tradizione della Casa.
Oltre lo schermo
A proposito di infotainment ci sono due cose da sottolineare della MINI Concept Aceman. Da una parte il sistema adotta uno stack software Android Open Source Project (AOSP), che promette un’espansione delle funzioni digitali del veicolo. Dall’altra la proiezione delle immagini permette di trasferire i contenuti all’intero cruscotto, creando un’esperienza digitale unica.
Addio a pelle e cromature
Un discorso a parte lo meritano infine i materiali. La MINI mette al bando pellami e cromature, professandosi amica dell’ambiente. In particolare, Sulla Aceman colpisce la presenza di tessuti lavorati, che cercano di dare calore all’ambiente, mentre per la corona del volante è stato scelto un velluto verde. L’impressione è che questa tendenza sia destinata a durare e quando dico che ne vedremo di tutti i colori non dovete pensare che sia solo per modo di dire.