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Mobilità e architettura, al lavoro per creare le città del futuro

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, l'architetto Boeri e il CEO di Fiat e CMO di Stellantis François dialogano sulle soluzioni da adottare per migliorare l'aria delle nostre città. Svelate anche due novità: l'elettrificazione dell'intera produzione di Fiat dal 2030 e la svolta green del Lingotto di Torino

5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente. Voluta dall’ONU, si celebra dal 1972 e punta a ispirare un cambiamento globale che abbraccia tutti i temi ambientali. Anche gli ambiti della mobilità urbana e dell’architettura sostenibile sono chiamati a impegnarsi, potendo fare la differenza, nell’accelerare una svolta ormai improrogabile. In questa occasione il CEO di Fiat e CMO di Stellantis Olivier François ha incontrato l’architetto e urbanista Stefano Boeri per fare il punto sulla situazione e svelare alcune novità.

Per Fiat l’elettrico sarà più accessibile

A fare da cornice al talk “Rewriting the future of our cities”, il Bosco Verticale. Il rivoluzionario progetto, curato dallo studio Stefano Boeri Architetti e punto di riferimento internazionale di un nuovo rapporto tra l’uomo e le altre specie viventi, produce ossigeno e assorbe CO2 e polveri sottili. Una soluzione che ben si combina con quella promossa dalle auto a zero emissioni, come la 500, ultimo frutto di una strategia che “tra il 2025 e il 2030 – ha dichiarato Olivier François – porterà gradualmente la gamma di prodotto a diventare solo elettrica. E questo sarà un cambiamento radicale per Fiat”. Secondo questa visione la penetrazione della mobilità elettrica migliorerà, grazie al superamento di alcune barriere. Ad esempio favorendo l’introduzione di modalità innovative e prodotti finanziari mirati; accelerando l’incremento dei punti di ricarica privati, all’interno dei condomini, e delle colonnine di ricarica veloce nelle città. “Intanto – rivela ancora François – sono orgoglioso di un progetto che vedrà la riconversione della leggendaria pista sulla ex fabbrica del Lingotto di Torino nel più grande giardino sospeso d’Europa, con oltre 28.000 piante”. L’area, firmata dall’architetto Benedetto Camerana, sarà inaugurata a metà settembre e sarà aperta al pubblico.

La riforestazione urbana è una soluzione 

Quali soluzioni si possono invece adottare per ridisegnare gli ambienti urbani? Come ripensare le città, responsabili non solo dell’emissione di oltre il 70% di CO2 ma altresì di inquinanti che sono tra le principali cause di patologie e mortalità? A rispondere a tale sfida è chiamata, come accennato, anche l’architettura sostenibile, pronta a sfoderare progetti di riforestazione urbana per assorbire le emissioni dannose. “Proteggere e aumentare le superfici permeabili e verdi creando nuovi parchi e giardini, dentro e intorno alle nostre città – tra le proposte dell’architetto Stefano Boeri – trasformare i tetti cittadini in prati e orti; promuovere gli orti comunitari e l’agricoltura urbana; utilizzare le radici degli alberi per decontaminare i suoli inquinati”.
Il momento di confronto ha messo in luce le visioni di due mondi spinti da una comune missione: quella di migliorare l’ambiente e l’aria che respiriamo.

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