Dal foglio alla catena di produzione
Nasce così il progetto denominato 400 TP. Il motore è rigorosamente il 12 cilindri 4 litri della 400 GT, messo in posizione trasversale dietro l’abitacolo insieme al cambio: il blocco, insieme anche al differenziale, è in un’unica fusione. Quanto al telaio, è realizzato in lamiera piegata, saldata e forata per ridurne il peso. Quanto basta per far innamorare Ferruccio Lamborghini al primo sguardo. Da lì al disco verde per la produzione, il passo è brevissimo. Così breve che persino Dallara e Stanzani rimangono stupiti. Se Dallara e Stanzani rappresentano il meglio dal punto di vista tecnico, fra i designer il nome di Marcello Gandini (che all’epoca lavora alla Carrozzeria Bertone) è uno fra quelli di spicco. E a chi si affida Lamborghini per disegnare la sua supersportiva? A Gandini, ovviamente. Al Salone dell’Automobile di Ginevra del 1966 il mondo si arricchisce della Miura e la foto qui sotto è proprio di quel Salone.