La versione allungata della media tedesca più amata, la Golf, non ha mai fatto breccia nel cuore degli Italiani. Ma la nuova Variant è tutta un’altra storia: si presenta infatti elegante e dinamica nella linea, più leggera e spaziosa del modello precedente e con nuove motorizzazioni.
Per quanto riguarda il look, la nuova Golf Variant segue fino alla sagoma delle porte anteriori il profilo preciso e imponente della Golf due volumi. Lo spazio in più tra il montante centrale e il montante posteriore che delimita la coda trasforma la Golf “classica” in una Golf Variant che, rispetto alla versione due volumi, è più lunga di 307 mm e arriva a misurare 4.562 mm. La nuova Golf Variant è quindi sì più lunga ma allo stesso tempo più sportiva rispetto al modello precedente.
Dell’aumento delle dimensioni ha beneficiato anche la capacità del bagagliaio, passata da 505 a 605 litri (fino allo schienale dei sedili posteriori) o addirittura a 1.620 litri considerando un volume di carico fino agli schienali dei sedili anteriori e in alto fino al tetto (la precedente era di 1.495 litri).
Le motorizzazioni comprendono i 1.2 TSI da 62 kW (85 cv) e 77 kW (105 cv), i 1.4 TSI da 90 kW (122 cv) e 103 kW (140 cv), i 1.6 TDI da 77 kW (105 cv) e 81 kW (110 ). Quest'ultima motorizzazione dispone la tecnologia BlueMotion con cambio a 6 rapporti, che promette un consumo nel ciclo combinato di appena 3,3 l/100 km (a fronte di emissioni di CO2 di 87 g/km). Infine è disponibile il 2.0 TDI da 110 kW (150 cv). Le alternative di trasmissione sono i manuali a cinque e sei marce e i Dsg con sei o sette rapporti. A Ginevra debutta anche la versione a trazione integrale Golf Variant 4Motion
Tra le dotazioni di serie della Golf Variant vanno annoverati Start&stop, recupero dell'energia in frenata e una lunga serie di equipaggiamenti di sicurezza, che comprendono Automatic Post-Collision Braking, PreCrash e Front Assist con City Emergency Braking. Il sistema di infotainment è disponibile con touch screen di tre diverse misure: 5″, 5,8″ e 8″: gli ultimi due sono dotati di sensori di prossimità che predispongono l'”input mode” quando avvertono l'avvicinarsi delle dita.