Tira aria di rinnovamento in casa Mini. Il marchio anglo-tedesco ha infatti appena svelato la sua nuova Cooper, quinta generazione della fortunata tre porte da cui ora deriverà una stirpe di modelli. Dopo le foto ufficiali, sarà sulla passerella dell’IAA di Monaco la prossima settimana, insieme alla sorella Countryman. Gusto per dare una rinfrescata alla memoria o per informare chi si fosse perso le puntate precedenti, ora tutte le compatte Mini si chiamano Cooper, che non è più il nome di allestimento. E per un ulteriore chiarezza, quella che vedete qui è la Mini Cooper Electric, cui più avanti si affiancheranno altre Mini con motore endotermico, più o meno elettrificate. Fatte le presentazioni del caso, tuffiamoci nella descrizione del mezzo.
Acqua e sapone
Dando uno sguardo veloce alla Mini Cooper, a prima vista pare quella di sempre. Osservando meglio si nota invece come al Centro Stile l’abbiano disegnata… con la gomma invece che con la matita, togliendo invece che aggiungendo. Via le cromature, via i bordi in plastica suoi passaruota… è insomma un distillato di Mini. Certo, i tocchi di modernità non mancano, come i fari a LED (ma sempre tondeggianti), la mascherina pulitissima o la coda che rinuncia alle luci con la Union Jack (ma qualcosa di simile c’è comunque nel catalogo accessori). E poi restano le proporzioni: anche se la lunghezza cresce, aumentano anche le dimensioni delle carreggiate. Il risultato è che ci si ritrova davanti una Mini che più Mini non si può.
Una tela bianca
Neanche a dirlo, un’altra cosa che è destinata a non cambiare è la possibilità di personalizzare la propria Mini Cooper in mille modi. La nuova Cooper propone vari pacchetti: Essential, Classic, Favoured, per esempio, e poi John Cooper Works con paraurti più grintosi, dettagli in nero lucido, strisce longitudinali e sedili con poggiatesta integrato.
C’è Spike, il cane virtuale
Anche per gli interni si può parlare di rivoluzione, certo, ma nel rispetto dell’identità del brand, del modello e della storia. Erano già stati svelati nei mesi passati (qui il link al relativo articolo di TopGear Italia) e si confermano in linea con lo stile della prima antenata disegnata da Alec Issigonis, anche se tutta la tecnologia più attuale. C’è dunque un display centrale Oled tondo da 240 mm, cui fanno da contorno un po’ di tasti fisici sistemati nella console centrale. Qui si trovano anche i comandi della trasmissione automatica in modo da dedicare lo spazio tra i sedili ai portabicchieri e alla postazione di ricarica wireless. Il display Mini Interaction Unit è gestito dal sistema operativo Mini Operating System 9, completo di connessione 5G e comandi vocali e con il cagnetto virtuale Spyke a fare da eventuale assistente.
La gamma motori della Mini Cooper Electric
Dopo tante parole, veniamo anche a un po’ di numeri, dando uno sguardo a cosa offre la gamma a livelli di propulsori. Ebbene, ce ne sono due tra cui scegliere, uno per la Cooper E e uno per la Cooper SE. La E ha un motore elettrico da 184 CV alimentato da una batteria da 40,7 kWh. Quanto alle prestazioni, lo scatto 0-100 richiede 7,3 secondi e l’autonomia nel ciclo WLTP è di 305 km. La SE ha una batteria più grande da 54,2 kWh per 402 km di autonomia, oltre a un motore da 218 CV che sbriga la questione 0-100 km/h a 6,7 secondi. Tutte le nuove Mini Cooper Electric accettano una ricarica rapida fino a 95 kW.
Il pieno di tecnologia
Parlando di dotazioni, una primizia per la Mini Cooper è il Parking Assistant Plus, che, oltre a gestire in autonomia le manovre di parcheggio, permette anche di telecomandare la macchina con lo smartphone in spazi stretti, senza essere a bordo ma tenendosi nelle vicinanze. Il telefonino, tra l’altro, può rimpiazzare anche le chiavi tradizionali con la funzione Mini Digital Key Plus, che permette anche di creare e condividere codici temporanei per autorizzare la fruizione del veicolo da parte di terze persone. Grazi alla Mini App è possibile anche osservare da remoto le immagini riprese dalle telecamere esterne e di quella interna.