fbpx

Nuova Opel Astra, l’abbiamo vista da vicino e toccata con mano

Lo percepisci al primo sguardo che è diversa. Che è nuova. Nuova perché la base meccanica è la EMP2 del gruppo PSA (a sua volta confluita in Stellantis),  certo, ma anche perché è stata disegnata con piglio diverso. Più deciso. Più coraggioso. Il risultato, dal mio punto di vista, è che questa è senza il minimo dubbio l’Astra più sportiva di sempre.
A comunicare la sportività non è un elemento nello specifico, quanto la vista d’insieme. Il Vizor (la palpebra nera che ingloba fari anteriori e griglia), certo, ma anche il passo più lungo di prima, anche se solo di 12 millimetri, e lo sbalzo anteriore ridotto di 54 millimetri. E poi c’è lo sviluppo orizzontale dei gruppi ottici, sia davanti sia dietro, che “allarga” visivamente la tedesca fino a farla sembrare più larga di quanto sia in realtà. A proposito, le dimensioni: 437 cm di lunghezza (4 cm più della generazione precedente) e 186 cm di larghezza; passo di 267 cm. Prima di vedere insieme com’è fatta, i prezzi: da 24.500 euro. Al momento, non sono disponibili informazioni ulteriori, se non che gli ordini apriranno a ottobre, con consegne in programma per il 2022.

Iper moderna anche dentro

Il bello viene però quando si aprono le portiere: il passo avanti rispetto al passato è un vero e proprio salto. Triplo. Avete presente la Mokka? Sulla nuova Opel Astra l’impostazione è la stessa. La Casa tedesca (la tecnologia è 100% francese ma Opel continua a portare avanti lo sviluppo in proprio a Rüsselsheim, dove peraltro la nuova Astra viene anche prodotta) è passata così da essere una delle aziende più conservative a una fra quelle più “avanti” in termini di design d’interni. Il tutto, con una disponibilità di spazio apparentemente più che buona, almeno per 4 adulti più un ragazzino. Dico apparentemente perché per precauzione Covid-19 non è stato possibile salire a bordo.

Alimentazione per tutti i gusti

Quanto mai ampia l’offerta di motorizzazioni per la nuova Opel Astra: benzina e diesel “tradizionali” (non elettrificati), plug-in hybrid ed elettrico (dal 2023). Ma andiamo con ordine: a benzina c’è il 3 cilindri turbo 1.2 da 110 o 130 CV, a gasolio il 4 cilindri 1.5 da 130 CV. L’ibrida è di tipo plug-in ed è offerta in due configurazioni, con potenza di sistema di 180 o 225 CV. Per entrambe il motore endotermico è il 4 cilindri turbo a benzina 1.6, abbinato a un motore elettrico da 110 CV alimentato da una batteria da 12,4 kWh.

Ciò che è diversa è la potenza del motore a benzina: 150 CV  nel primo caso, 180 nel secondo; coppia massima complessiva di 360 Nm per entrambe. La versione meno potente scatta da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi, l’altra in 7,7 secondi; velocità massima di 225 km/h e 235 km/h. Per tutte e due il cambio è un automatico a otto rapporti. La percorrenza in elettrico è di circa 60 km.

Articoli correlati
Prova MG3 Hybrid+ - Ok, il prezzo è giusto (e non solo quello)
I motori alla Milano Design Week 2024
Parco auto italiano sempre più vecchio: ma anziché comprare si sceglie sempre più il noleggio