La fortuna, anzi il merito, di avere una solida storia alle spalle è anche quella di poter trovare facilmente “appigli” per le novità che si offrono ai propri clienti e a quelli potenziali. Se Porsche non fosse Porsche, per capirci, sarebbe ben difficile far digerire la 911 Dakar al pubblico. Invece, toh, nel 1986 sono proprio due auto della Cavallina di Stoccarda a chiudere davanti a tutti la Parigi Dakar; chiude al sesto posto la terza auto impiegata. Trentasei anni dopo, ecco la Porsche 911 Dakar, che però è un modello di serie e non è assolutamente detto che abbia un futuro nelle competizioni.
Una moda recentissima
Detto della storia, è anche vero che la folle idea di ricavare un fuoristrada (no, non un offroad estremo ovviamente) da una supercar è una moda degli ultimissimi tempi. Due esempi sono Porsche Taycan Cross Turismo e Lamborghini Huracan Sterrato. Si tratta di una nicchia, certo, che però potrebbe allargarsi. Staremo a vedere. Di sicuro, per la Porsche 911 Dakar i tedeschi sono andati ben oltre gli interventi di facciata. Se è vero infatti che il corpo macchina rimane il medesimo, è vero anche che sono stati applicate protezioni qua e là, è stato rialzato l’assetto e sono state fatte delle modifiche mirate ad aumentare la resistenza del telaio alle sollecitazioni.
10.000 km di test in fuoristrada
E non è tutto: la Porsche 911 Dakar, dati il nome e l’aspetto, deve saper superare ostacoli impossibili alle 911 “normali”: è questo il compito che si sono dati a Zuffenhausen. Per ottenere il risultato, non si sono limitati a mettere mano alla 911 in ogni sua parte (o quasi): hanno messo tutto alla prova in 10.000 km di massacranti collaudi in fuoristrada, all’interno di un programma di test lungo ben 500.000 km in giro per il mondo, dalle zone più fredde a quelle più calde. Come potete vedere dalle foto, in Porsche non hanno risparmiato persino le dune del deserto del Marocco e di Dubai (con temperature superiori ai 45°C).