Attesa, anzi attesissima, nemmeno si trattasse di un’apparizione mistica. Con un passato glorioso; basti pensare al successo riscosso dalla precedente generazione, in produzione dal 1962 al 1977 e realizzata in oltre un milione di esemplari. La nuova Alfa Romeo Giulia è (quasi) realtà. Le spetta un compito gravoso: risollevare le sorti del brand di Arese, tornando a competere a testa alta con i marchi premium tedeschi.È la berlina del rilancio per il Biscione; ma non definitela l’erede della 159! Sebbene condivida con quest’ultima la configurazione di carrozzeria a quattro porte, la trazione, anziché anteriore, è posteriore; un ritorno al passato e alle caratteristiche che tanto avevano fatto amare il marchio Alfa. Dalla citata 159 si distingue per la possibilità di adottare le 4WD e, elemento determinante, per i motori definiti “by Ferrari”. La versione Quadrifoglio, top di gamma, è infatti dotata del V6 3.0 biturbo a iniezione diretta di benzina derivato dalla Maserati Ghibli, portato a 515 cv e abbinato alla trasmissione a doppia frizione nonché alla trazione integrale. Una rivale temibile, forse letale, per BMW M3 e Mercedes C63 AMG. Quadrifoglio che non fa nulla per nascondere i muscoli, mettendo anzi in mostra alcuni dettagli stile supercar quali lo scarico sdoppiato gemellato e il generoso estrattore.Basata su di un’inedita piattaforma, punto di partenza per le Alfa Romeo del futuro, si scontrerà frontalmente con vetture blasonate quali Audi A4, BMW Serie 3 e Mercedes-Benz Classe C. Per fronteggiare la concorrenza teutonica potrà contare su di un moderno 4 cilindri di 2,0 litri a iniezione diretta di benzina, sovralimentato mediante singolo turbocompressore e caratterizzato dal sistema MultiAir. Tecnologia, quest’ultima, che demanda alle valvole di aspirazione (2 per cilindro) il dosaggio dell’aria normalmente affidato alla farfalla d’alimentazione. Una soluzione che incrementa l’efficienza della combustione ai carichi parziali, a tutto vantaggio del contenimento delle emissioni inquinanti e dei consumi. Operazione resa possibile svincolando le citate valvole dall’albero a camme, così da garantirne un azionamento più preciso grazie a un sistema idraulico gestito elettronicamente. Solo le valvole di scarico, pertanto, vengono aperte e chiuse meccanicamente dal classico albero a camme, che a propria volta agisce su di un bilanciere a rulli che spinge su di un pompante immettente olio in pressione in una camera.Il nuovo 2.0 turbo benzina eroga 180, 250 e 350 cv in base agli step evolutivi, mentre agli amanti del gasolio è dedicato il noto 6 cilindri a V 3.0 biturbo VM Motori, attualmente adottato da Maserati Ghibli e Quattroporte, caratterizzato dalla distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata e 4 valvole per cilindro nonché accreditato di una potenza di ben 340 cv. Unità che affianca il più parsimonioso 4 cilindri 2.2 td, già in forza alla gamma Jeep, accreditato di tre livelli di potenza: 135, 180 e 210 cv.