fbpx

Prova Aston Martin DB12 Volante – Coinvolgimento totale

La definiscono la prima Super Tourer e regala emozioni a piene mani.

Nel dizionario di casa Aston Martin la pagina in cui era scritta la parola “modestia” deve essere stata strappata e bruciata nel camino diverso tempo fa. A dimostralo sono due chiari indizi. Da una parte c’è la scelta di definire la nuova DB12 Volante “la prima Super Tourer” del mercato. Dall’altra ci sono le parole di Simon Newton, Vehicle Attribute and Performance Director di Aston Martin: “Per noi la DB12 Volante si pone idealmente tra la Bentley Continental GTC e la Ferrari Roma Spider, ma alla fine dei conti la nostra macchina ha prestazioni superiori a entrambe le rivali.”. In fondo, quando ci si esprime a certi livelli, un po’ di sana spavalderia non guasta affatto.

Aston Martin DB12 Volante

A bocca aperta

Comunque la si voglia definire, la Aston Martin DB12 Volante è un’auto che lascia letteralmente senza fiato. La sua linea esprime un fascino enorme. Gli ingombri sono importanti (473 cm x 206 x 130) ma le proporzioni la rendono filante e per niente goffa. Da qualsiasi parte la si guardi, sono mille i dettagli che catturano la vista e che non ci si stanca di rimirare. Il frontale evolve i tipici stilemi del marchio, con le prese d’aria che si spalancano per dare una boccata d’ossigeno al vano motore e rinfrescare le idee alla meccanica e ai freni. Tra gli altri dettagli degni di nota ci sono anche le aperture sul cofano e i fari, che si allungano con una forma elaborata.

prese d'aria Aston Martin DB12 Volante

Che fisico!

Ancor più seducenti sono le fiancate. Con la sua classe la DB12 Volante non si può certo considerare una pin-up a quattro ruote. Ciò non toglie però che i parafanghi siano ben più formosi del girovita, posto idealmente alle spalle delle porte. Il risultato è una silhouette un po’ da bottiglietta della Coca-Cola.

Aston Martin DB12 Volante da sopra

Un vestitino attillato

La vista laterale permette di apprezzare anche il lavoro fatto dai designer Aston Martin sulla capote, che si apre e si chiude in una quindicina di secondi. Il soft top appare super attillato nonostante preveda la bellezza di otto strati e non compromette la pulizia della linea né quando è sollevato né da piegato. Grazie al meccanismo battezzato “K-fold”, tutto il pacchetto resta alto solo 26 cm. Ciò consente di mantenere una coda filante, sacrificando tuttavia il bagagliaio, un po’ piccino per un mezzo del genere.

Aston Martin DB12 Volante

Ha carisma da vendere

Anche la definizione di 2+2 sembra un po’ ottimistica per la DB12 Volante. Chiudendo un occhio sulla zona posteriore, l’altro assume però una forma a cuore rimirando gli arredi. Questi soddisfano anche i palati più esigenti, sia dal punto di vista dei materiali che delle lavorazioni.

Plancia Aston Martin DB12 Volante

La plancia ospita due schermi da 10.25 pollici ciascuno ma sul mobiletto centrale si trova comunque una buona dose di comandi fisici. Le rotelline in alluminio, i pellami e gli inserti in legno (o magari in fibra di carbonio, per i più sportivi) creano una atmosfera aristocratica e raffinata. Ok, già che sono al volante tanto vale partire subito con il giro: il resto ve lo racconto nella prossima pagina.

Articoli correlati
Prova BMW M5 G90: gioco di prestigio
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande