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Prova Aston Martin DB12 Volante – Coinvolgimento totale

La definiscono la prima Super Tourer e regala emozioni a piene mani.

La posizione di guida rasenta la perfezione, con un’ottima triangolazione tra sedile, pedaliera e volante. Se proprio devo trovare il proverbiale pelo nell’uovo, dico che vorrei la strumentazione montata un po’ più in basso. La parte superiore del display resta infatti leggermente coperta dalla corona del volante, in base alle mie regolazioni preferite.

posizione di guida Aston Martin DB12 Volante

Filo diretto con le ruote

Passando alle impressioni di guida vere e proprie, la prima cosa che colpisce è lo sterzo, per il quale i tecnici hanno scelto una massa a punto particolare. Il comando ha infatti un rapporto di demoltiplicazione costante e non presenta giochi al centro. Il risultato è che la DB12 Volante si rivela molto reattiva ai comandi, pronta a cambiare direzione rapidamente. Grazie a una scocca molto più rigida rispetto a quella della DB11, specie nella parte anteriore, gli inserimenti in curva si rivelano incisivi e perentori.

Aston Martin DB12 Volante

Cervello fino

In ogni momento il pilota può scegliere tra quattro driving mode: GT, Sport e Sport+ e Individual. Le prime tre regolano in maniera via via più sportiva tutta l’elettronica di bordo, mentre la quarta consente di crearsi un set-up personalizzato, mescolando a piacere le regolazioni per motore, trasmissione, controlli elettronici e assetto. La taratura di quest’ultimo privilegia tendenzialmente il comfort. Anche in modalità Sport+ le sospensioni riescono a digerire bene lo sconnesso, senza trasmettere gli scuotimenti al corpo vettura e ai passeggeri. In questo senso ricordo che la DB12 Volante adotta una piattaforma inerziale a sei assi gestita da una centralina elettronica avanzata, in grado di lavorare anche in maniera predittiva.

Aston Martin DB12 Volante

Mr Muscolo

Su strada è impensabile sfruttare appieno il potenziale della DB12 Volante, anche perché stuzzicando l’acceleratore ci si trova a viaggiare in un batter d’occhio a velocità assurde. Non avrà forse il fascino di un V12 aspirato ma il V8 4.0 biturbo – di origine AMG ma rivisto da cima a fondo Oltremanica – spinge come un forsennato, producendo una tonalità di scarico civile ma grintosa al punto giusto quando si aprono le valvole che di norma mettono la sordina all’impianto. Quale sia la sua forza lo spiega bene il fatto che la coppia di 800 Nm sia costante tra i 2.750 e i 6.000 giri. La progressione è imporiosa e solo l’allungo non è quello delle unità più frazionate. Da qui a lamentarsi, tuttavia, ce ne passa, anche perché il motore si mantiene sempre ai regimi più favorevoli, complice l’indovinata rapportatura della trasmissione. A tal proposito, un plauso va anche al cambio automatico ZF a otto marce. I passaggi di marcia sono infatti rapidi e dolci ma comunque avvertibili, perché in Aston sono convinti che anche questo contribuisca a dare carattere alla vettura.

motore Aston Martin DB12 Volante

Un pacchetto straordinario

Tirando le somme, se la DB12 Volante si distingue sul mercato è proprio per la sua capacità di scatenare emozioni. Lo fa con l’appeal di un marchio blasonato, con l’atmosfera raffinata di un abitacolo lussuoso e con una guida super coinvolgente. Già, perché questa Aston Martin va maledettamente forte (0-100 in 3,7 secondi, 325 km/h) ma al di là dei valori assoluti qui conquista il modo in cui le prestazioni sono fornite, con linee, profumi, suoni e sensazioni che fanno battere forte il cuore. Ah, se non fosse per quei 248.613,45 euro…

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