Siete di fretta o amate l’estrema sintesi? Ebbene, la risposta è molto semplice: la nuova Audi S3 va benone! Articolando meglio i miei pensieri, posso dire che la macchina mantiene le promesse della Casa che la descrive come una specie di Gran Turismo compatta, una definizione e una formula che trovo particolarmente indovinate. Cercate il massimo delle prestazioni e siete disposti ad accettare qualche piccolo compromesso in fatto di comfort? Fareste bene a valutare la RS3. Per spostarsi nel mondo reale e nell’ottica di un eventuale impiego quotidiano la S3 è forse una soluzione più equilibrata, che adesso offre anche un maggior dinamismo.
Una erogazione da manuale
Al di là dei numeri elencati all’interno della scheda tecnica, la Audi S3 appare più brillante e reattiva. Ce ne si accorge soprattutto in ripresa e quando si torna ad accelerare dopo una fase di rilascio, allorché si tocca con mano (anzi con piede…) una maggior prontezza. La curva di erogazione dice che la coppia si mantiene sui massimi livelli dai 2.100 ai 5.500 giri ed in effetti in questo intervallo la spinta è sempre decisa. Tirando il collo alle marce si arriva in un amen fino a 7.000 giri prima che il limitatore tarpi le ali all’allungo. Guidando a orecchio, però, arriva prima l’istinto di passare al rapporto successivo.
Di bene in meglio
A proposito di cambio, anche questo fa bene il suo lavoro. Nella guida arrembante le marce entrano con rapidità e precisione, mentre viaggiando a ritmo blando i passaggi da un rapporto all’altro sono fluidi e immediati. Solo quando si scala senza tanti riguardi la centralina elettronica rifiuta di eseguire il comando, per evitare che la meccanica sia strapazzata troppo. Perché la guida abbia una colonna sonora adeguata il massimo sarebbe avere lo scarico Akrapovic in titanio che si trova nella lista degli optional e che ha però un solo difetto: costa la bellezza di 5.000 euro…
Che gusto!
Quanto infine al comportamento tra le curve, la S3 non sfigura nemmeno nel tormentato misto della Caprino – Spiazzi, una tra le gare in salita più famose d’Europa. Quest’Audi pennella curve di ogni raggio e affronta i cambi di direzione come una brava slalomista. Il tutto pur non essendo un fuscello e facendo fermare l’ago della bilancia a 1.535 km, ripartiti tra i due assi in proporzione 60-40. Il lavoro di fino fatto sull’avantreno ed in generale sulla dinamica regala un bel feeling di guida, con la macchina che esegue alla lettera gli ordini impartiti dal pilota, mostrando limiti di tenuta molto elevati e reazioni sempre prevedibili e facili da controllare sotto l’occhio vigile dell’elettronica.
