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Prova BMW ActiveHybrid 3

Debutto a basso impatto ambientale per la berlina tedesca che riceve la tecnologia elettrica già adottata dai modelli alto di gamma della famiglia BMW

ActiveHybrid è la parola d'ordine di BMW, il cui significato equivale a minori consumi di carburante e maggiore efficienza prestazionale. La Casa di Monaco di Baviera è stata insignita nuovamente dal Dow Jones americano del titolo di Casa automobilistica più ecologica e virtuosa, come conferma tra l'altro il fatto che è stata la prima azienda ad avere un responsabile ambientale, fin dal lontano 1973.

Questa premessa ci viene utile per spiegare velocemente cosa significhi ActiveHybrid: in sintesi anche la Serie 3 è oggi equipaggiata con motorizzazione ibrida che unisce il motore endotermico da 306 cavalli – 225 kW – con uno elettrico da 40 kW. La berlina in questione è così in grado di erogare una potenza considerevole, con prestazioni eccezionali e consumi ritenuti impensabili anche solo dieci anni fa. Il termine di paragone che rende meglio l’idea è quello che vede confrontati l’attuale sei cilindri con l’omologo che equipaggiava la vecchia M3. A parità di cilindrata e prestazioni, l’ActiveHybrid ha 200 centimetri cubi in meno di cilindrata e tre cavalli in meno, ma consuma circa la metà della vecchia Gran Turismo; un dato che fa ben sperare soprattutto per il futuro più prossimo, felicemente in contrasto con il crescente aumento del costo carburante.

LIVE

5,9 litri per 100 km percorsi e un’accelerazione da zero a 100 km/h in soli 5,3 secondi. Sfatato, dunque, il mito delle ridotte prestazioni in funzione dell’ecologia: l’anima sportiva di BMW rimane ben salda nelle pieghe dell’autotelaio e nel carattere dei suoi motori; inoltre la trazione posteriore non è sostituita da una “banale” anteriore. Il motore elettrico è alimentato da batterie agli ioni di litio ad alte prestazioni alloggiate in uno spazio dedicato, nella parte posteriore della vettura, in prossimità della zona bagagliaio senza penalizzare però la capacità di carico. Il motore è invece collocato direttamente nella scatola del cambio automatico a otto rapporti, collegato a quest’ultimo tramite una frizione prima dell’albero di trasmissione; una posizione strategica che permette al motore stesso di disaccoppiare il cambio nella percorrenza di strade a velocità costante, attivando così la funzione di “veleggio” identificata come “Coasting Mode”.

In questa fase della guida il motore endotermico si spegne – la lancetta del contagiri raggiunge lo zero nella scala graduata – e l’unica spinta è a carico dell’elettrico. Naturalmente alla prima richiesta di potenza sull’acceleratore il motore tradizionale prende in mano le redini della guida senza che il guidatore se ne accorga. Le batterie si ricaricano con l’aiuto del motore tradizionale, in frenata e in rilascio e permettono un’autonomia di 4 km e una velocità massima di 75 km/h.

DRIVE

Il diavolo e l’acquasanta. Lo penso perché bastano pochi chilometri per conoscere e apprezzare le due anime dell’ActiveHybrid3; il finestrino dal lato guida vale la pena tenerlo leggermente abbassato per apprezzare il sound inimitabile del sei cilindri “dopato” dal BMW TwinPower Turbo, ma anche il silenzio, spezzato appena dal sibilo acuto del motore elettrico quando si viaggia nel mondo dei Volt e dei Watt. Alla guida della berlina più compatta della famiglia vivo un contrasto forte tra il desiderio di essere ecologico al 100% accarezzando appena l’acceleratore, per farmi notare dai pedoni stupiti del silenzio innaturale prodotto dal motore elettrico, e la voglia di scatenare tutti i 340 cavalli – somma delle due potenze – nell’opzione Sport+, che regala il meglio delle performance con i controlli di guida parzializzati. Naturalmente quest’ultima scelta annulla tutti i principi di basso consumo ed emissioni, ottenibili, però, scendendo nella scala delle opzioni dalla Sport a Comfort, atterrando sull’opzione Eco Pro; selezionandola si attivano una serie di controlli che riducono i consumi dei servizi nell’abitacolo al minimo, a partire dal climatizzatore, la risposta dello sterzo, la taratura delle sospensioni, il DSC, il comportamento del motore che sceglie il regime ideale di cambiata.

ActiveHybrid 3 è anche una scelta costruttiva: i cerchi in lega hanno un profilo che riduce le turbolenze generate dalla rotazione delle ruote e gli pneumatici sono a ridotto attrito volvente. Insomma tutto è pensato e concepito per essere il più possibile in linea con la filosofia green di BMW. Guidarla, dunque, è un’esperienza che merita di essere vissuta sotto ogni punto di vista; ho apprezzato il comportamento “morbido” nella guida tipica della berlina di classe che all’occorrenza può scatenarsi con prestazioni maiuscole senza perdere la sua identità di vettura sportiva e ho accettato di buon grado l’accoglienza veramente sontuosa dell’abitacolo, la silenziosità e la morbidezza delle sue poltrone.

Scelgo, però, di innamorarmi del cambio a otto rapporti, della sua piccola cloche e dell’opzione sequenziale senza le “palette” dietro al volante che spopolano sull’attuale produzione sportiva e non solo. L’innesto dei rapporti è veloce, anzi velocissimo; la perdita di giri tra un rapporto e il successivo è ridotto al lumicino e quasi non si vede la caduta della lancetta, mentre l'indicatore della velocità continua inesorabile la sua scalata verso velocità proibite dal Codice e comunque limitata a 250 km/h. L’Active Hybrid 3 è riconoscibile per i loghi in alluminio presenti sulla carrozzeria ed è personalizzabile secondo gli allestimenti previsti da BMW: Sport, Modern e Luxury, su richiesta con pacchetto M Sport.

 Il prezzo di partenza è di 55.700 euro.

 

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