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Da dove si parte per progettare un nuovo pneumatico invernale? Secondo la filosofia Bridgestone, da chi quel pneumatico dovrà poi usarlo: i clienti. Devono essere loro (voi, noi) a guidare le scelte dei tecnici che poi svilupperanno le “scarpe” per auto. E la genesi del nuovo Bridgestone Blizzak LM005 parte proprio da un’indagine svolta su oltre 20.000 automobilisti europei, che hanno dimostrato di avere le idee ben precise quando si parla di pneumatico invernale.
“Naviga” bene
Che deve – naturalmente – avere ottime prestazioni sulla neve, ma non solo. Perché in inverno ci si trova a guidare tanto, o forse soprattutto, sul bagnato. Ecco perché il nuovo Bridgestone Blizzak LM005 è il primo pneumatico invernale ad avere l’etichettatura “A” per aderenza sul bagnato sull’intera gamma di misure, dai 14 ai 22 pollici. In sostanza, si tratta del risultato migliore che si possa ottenere: tenete presente che fra un pneumatico in classe “A” e uno “G”, il minimo, ci può essere un allungamento degli spazi di frenata fino al 30%. La differenza tra uno spavento e una visita dal carrozziere, o peggio.
Il segreto nella mescola
Come sono arrivati al risultato? Intanto con una nuova mescola, la Nano Pro-Tech: così la silice si distribuisce in modo ottimale sul battistrada, per regalare un comportamento omogeneo in tutte le fasi di guida. Ma il Bridgestone Blizzak LM005 ha anche un disegno che tiene in considerazione tanto l’acqua quanto la neve: gli ampi incavi al centro del battistrada migliorano la guida sul bagnato, mentre il maggior numero di incavi laterali nell’area della spalla, quelli a zig-zag e la combinazione di intagli 2D al centro e 3D sulla spalla servono principalmente per avere una migliore trazione sulla neve.
Promosso dal TUV
DRIVE
Il test prevedeva qualche giro su un piccolo tracciato chiuso al traffico e, successivamente, una prova più vicina alla “vita reale”, su una strada in salita, aperta alla normale circolazione, che si arrampica verso il quartiere Cielo Alto di Cervinia. Il fondo? Sempre neve. Solchi sul pistino, compatta fra i tornanti. Una ventina di minuti di guida in tutto, nei quali ho fatto davvero fatica a trovare difetti ai Bridgestone Blizzak LM005.
Scelgo l’ibrida
Fra le “solite” Audi A4 Avant quattro, BMW Serie 3 Touring xDrive e Mercedes GLA 4Matic, da impegnare nel test drive c’era anche un’ibrida: la Volkswagen Golf GTE. Un banco di prova interessante per un pneumatico invernale come il Bridgestone Blizzak LM005, perché sulle ruote anteriori si alterna il lavoro del motore a benzina e di quello elettrico, che in partenza interviene in modo deciso. L’esatto opposto, in un certo senso, di quello che bisogna fare sulla neve, dove si deve guidare con dolcezza, soppesando attentamente i movimenti di sterzo e centellinando l’azione su acceleratore e freno.
Che direzionalità!
Se a tutto ciò aggiungete un peso in ordine di marcia che supera i 1.500 kg e un passo relativamente corto, ecco che la GTE ha tutte le carte in regola per mettere in crisi le Bridgestone. E invece: salite, anche con pendenza elevata, non mettono in crisi la motricità. Solo sui tornanti stretti bisogna insistere un po’ con il gas e lavorare di volante per trarsi d’impaccio. Ma a stupirmi è soprattutto la direzionalità: le ruote anteriori impiegano veramente poco a trovare il giusto grip e, un istante dopo, sono seguite dalle posteriori. Tanta sicurezza anche in frenata, l’unico modo per capire quanto grip c’è davvero sulla neve. L’ABS entra in fretta, come è logico, ma modulando con attenzione il pedale centrale si ottengono spazi d’arresto lusinghieri, pure nel classico “panic-stop”. Lo stesso accade in discesa, anche se va ricordato che, sulla neve, le distanze di sicurezza devono giocoforza aumentare.