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Prova BYD Atto 2: B-SUV elettrico “all-inclusive”

Allestimenti completi, prezzi interessanti e un'unica motorizzazione elettrica: il BYD Atto 2 si getta così nella mischia dei SUV compatti

I numeri del mercato parlano chiaro: sembra che tutti vogliano un B-SUV. Dunque anche BYD si getta nella mischia con l’Atto 2, protagonista di questa nostra nuova prova.

La sua carta d’identità si basa su tre capisaldi fondamentali. Innanzitutto un design riuscito, fatto di linee morbide seppur non esplosive in quanto a personalità. Poi viene la semplicità della gamma: due allestimenti – Active e Boot – completi e dai prezzi chiari e competitivi. Infine la propulsione rigorosamente elettrica, almeno per il momento.

Compiti a casa

Proprio questo è l’unico fattore un poco più difficile della strategia, posto che gli automobilisti continuano a preferire altre motorizzazioni, anche e soprattutto per i B-SUV. Ma in BYD non sono impreparati e hanno fatto i compiti a casa: secondo le loro indagini, appena il 2,4% degli italiani percorre più di 50km al giorno.

L’Atto 2, invece, con la sua batteria litio-ferro-fosfato da 45,1 kWh lordi, offre 312 km di autonomia dichiarata nel ciclo combinato WLTP; addirittura 463 in città. L’antidoto contro l’ansia da ricarica? Saranno i potenziali acquirenti a stabilirlo.

prova BYD Atto 2

Doppio allestimento

Quel che è certo, è che la dotazione racchiusa in 4,31 metri di lunghezza per 1,83 di larghezza è particolarmente completa in entrambi gli allestimenti, Active e Boost.

A differenziarli è il tablet centrale orientabile (10,1 pollici nel caso del primo, 12,8 per il secondo), e dotazioni aggiuntive per il più ricco, come volante e sedili riscaldabili, illuminazione ambientale, specchietti ripiegabili elettricamente, sensori di parcheggio anteriori, telecamera a 360° e sistema audio con otto altoparlanti.

Entrambi offrono pure tetto panoramico in vetro con tendina parasole elettrica, tecnologia NFC per accedere all’abitacolo con lo smartphone, oltre a sensori di parcheggio e telecamera posteriori.

Non vi sembra abbastanza? Per la fine del 2025 è previsto l’arrivo della versione Comfort, con un’autonomia dichiarata superiore ai 400 km nel ciclo misto, ulteriori dotazioni extra e più potenza.

Prova BYD Atto 2: comodo e brioso

Ma a dire il vero, non è che si senta davvero bisogno di prestazioni maggiori. Come constatato durante la prova, i 177 CV e 290 Nm del BYD Atto 2 Boost lo rendono brioso in città, mentre i 160 km/h di velocità massima consentono di affrontare senza preoccupazioni anche l’autostrada.

Cosa ancor più importante, l’assetto rialzato, la spalla generosa delle gomme 215/60 R17 e il set-up morbido delle sospensioni, danno vita a un comfort di marcia discreto anche tra dossi, buche e pavé.

prova BYD Atto 2

Buona la capacità di carico, con un bagagliaio da 400 litri (completo pure di presa Vehicle-2-Load, che eroga fino a 3,3 kW) e divano posteriore abbattibile con frazionamento 40:60. Manca però il frunk: strano, perché aprendo il cofano lo spazio appare chiaramente presente e ben sfruttabile.

Aria (troppo) fresca

Per quanto riguarda la vita a bordo, l’infotainment è rapido nella risposta ai comandi, anche se non particolarmente intuitivo sulle prime (almeno per chi non è avvezzo ai sistemi BYD). Inoltre ci sono quasi tutti i tasti fisici essenziali, salvo quelli per la regolazione del clima, e i materiali sono tutto sommato curati per la categoria.

BYD Atto 2

Solo il riscaldamento lascia qualche perplessità: la temperatura dell’aria proveniente dalle bocchette è nettamente più bassa rispetto al valore impostato. Tanto che, nonostante gli 11 gradi esterni, prima di ottenere un clima confortevole in abitacolo, mi ritrovo prima a selezionare ben 26 gradi, salvo poi tornare a 24 quando inizia improvvisamente a fare troppo caldo. Insomma, il riscaldamento funziona a dovere, ma la taratura del termostato è da rivedere.

Non perfetta, ma sicuramente interessante

Pure la frenata rigenerativa non mi ha convinto fino in fondo durante la prova di questo BYD Atto 2. Sì, può essere regolata su due livelli, ma sono quasi identici ed entrambi poco incisivi. Un terzo step più intenso, magari al punto da consentire la cosiddetta guida “one pedal”, renderebbe tutto più sensato e versatile.

Insomma, questo B-SUV cinese a elettroni non sarà impeccabile, ma a conti fatti ha le carte in regola per giocarsela sul campo di battaglia affollatissimo dei SUV compatti. In particolare grazie alla completezza della dotazione rispetto ai prezzi: siamo a 29.990 euro per la versione Active e 31.990 euro per la Boost.

prova BYD Atto 2

Entrambe sono attualmente in promozione lancio, con 2.090 euro di sconto (dunque per un totale rispettivamente di 27.900 e 29.900 euro), condizionato però all’adesione al finanziamento predisposto dalla stessa BYD.

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