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Prova BYD Dolphin Comfort – Specie intelligente

Riccamente equipaggiata in rapporto al prezzo, questa elettrica ha ben 204 CV ma punta soprattutto al comfort. Notevole l'abitabilità, non altrettanto lo spazio per i bagagli

BYD, gigante cinese della tecnologia noto in Europa principalmente perché produce auto elettriche, ha di recente ampliato la propria offerta con la Dolphin: una cinque porte a batteria che sfila alla crossover Atto 3 il ruolo di modello d’accesso alla gamma, e che si aggiunge alle recenti berline Han e Seal (tutti questi modelli sono stati lanciati in Italia nel corso di quest’anno).  

Il delfino cerca spazio

La Dolphin viene inquadrata dalla BYD come una hatchback del segmento C, eppure per volumetrie, anche interne, sembra voler giocare sul terreno delle monovolume: è alta 157 cm (per capirci, all’incirca quanto le varie BMW Serie 2 Active Tourer, Honda Jazz e Mercedes Classe B), mentre la lunghezza è di 429 cm. L’auto si presenta comunque tutt’altro che goffa, nonostante il cofano relativamente corto. Appariscenti nervature alleggeriscono la fiancata, dall’andamento a cuneo, e la vista posteriore.

All’attacco da meno di 31.000 euro

Il listino parte dai 30.790 euro della Active: una cifra importante in assoluto, ma concorrenziale nell’attuale contesto delle elettriche e in rapporto alla dotazione dell’auto. Nel prezzo sono infatti compresi gli ADAS che abilitano la guida assistita di livello 2, le telecamere perimetrali, i sedili sportivi in “pelle vegana” e qualche sfizio come lo schermo centrale da 12,8” ruotabile elettricamente in orizzontale o in verticale. La Active è mossa da un motore da 95 CV alimentato da una batteria capace di 44,9 kWh.

Il listino parte dai 30.790 euro della Active: una cifra importante in assoluto, ma concorrenziale nell’attuale contesto delle elettriche e in rapporto alla dotazione

Chi più spende…

Lo stesso accumulatore è utilizzato dalla più potente Boost (31.490 euro e 176 CV), con cerchi da 17” anziché da 16” e con sospensioni posteriori Multi-link (migliorano la guidabilità rispetto a quelle, più economiche, a ponte torcente). La Boost accetta la ricarica in corrente alternata a 11 kW contro il 7 kW della Active (mentre in corrente continua il massimo è di 60 kW per entrambe), ma dichiara un’autonomia inferiore: 310 km contro 340. Per tutte le Dolphin è di serie pompa di calore, utilizzata per climatizzare non solo l’abitacolo, ma l’intero powertrain e ovviamente la batteria. Standard anche la funzione V2L (Vehicle to Load), grazie alla quale la vettura può alimentare dispositivi esterni fino a 3,3 kW.

Le 2 versioni top: 204 CV e batteria da 60,4 kWh

L’asticella si alza con la Comfort che abbiamo provato (35.490 euro), che ha 204 CV e una batteria da 60,4 kWh, per un’autonomia dichiarata nel ciclo combinato WLTP che sale a 427 km. In questo caso la rigenerazione può avvenire da stazioni AC a 11 kW e DC a 88 kW; stando alla scheda ufficiale, con quest’ultima opzione si riporta il livello di carica dal 30% all’80% in meno di mezzora. Chiude la parata la Design, che costa 37.490 euro e che alle specifiche della Comfort aggiunge vernice bicolore (tricolore per i cerchi), piastra a induzione per caricare lo smartphone e tetto panoramico.

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