Sono già 225.000 gli automobilisti europei che hanno scelto di guidare la C4 Picasso. Chi lo ha fatto è senz’altro stato colpito dalla sua linea, dalla funzionalità, dalle prestazioni e dall’abitabilità. Da oggi c’è un motivo in più per lasciarsi sedurre: si chiama EAT6, acronimo che identifica il nuovissimo cambio automatico a sei marce che equipaggerà, a richiesta, le versioni top della gamma benzina, THP 165 S&S, e della gamma diesel BlueHDi 120 S&S e BlueHDi 150 S&S.In occasione del test della monovolume francese abbiamo evidenziato la lentezza del cambio robotizzato: per questo eravamo curiosi di verificare il passo avanti. A detta dei tecnici della Casa francese il nuovo cambio permette un inserimento delle marce notevolmente più rapido grazie alla nuova strategia di pilotaggio sincronizzato del motore e del cambio (Quick Shift) e alle migliori prestazioni dell’unità di calcolo. Inoltre il nuovo convertitore di forma torica compatto e a filtraggio ottimizzato permette di abbassare i regimi di funzionamento del motore e, grazie all’aumento del rapporto di demoltiplicazione, mantiene le prestazioni allo spunto e la riduzione del regime motore a velocità elevate. Grazie alla diminuzione degli attriti interni del cambio automatico (ottimizzazione dei dischi della frizione, pilotaggio del flusso della pompa dell’olio in funzione del carico motore e pompa dell’olio di dimensione ridotta grazie al nuovo distributore idraulico), si registra anche una diminuzione (dichiarata) dei consumi.LIVEIl modello che abbiamo guidato è quello motorizzato con il propulsore cuore della gamma, ossia il BlueHDi S&S da 120 cv. Teatro della prova sono state Cervia e l’entroterra romagnolo, con un mix di situazioni ben rappresentative di un utilizzo a tutto tondo, tipico di chi si rivolge a un’auto come la C4 Picasso.Come consuetudine Citroën anche a bordo della C4 Picasso la sensazione è di guidare una macchina ben più grande delle sue reali dimensioni. Se da guidatore, grazie alle numerose regolazioni del sedile, ci si può sistemare in modo perfetto, da passeggero si sta ancora meglio, con un sacco di spazio fra ginocchia e schienale davanti. Per darvi un’idea di come ci si senta alla guida, sembra di essere alloggiati in una delle torrette dei B29, tutte vetri e longheroni, che permettono una visione quasi totale del mondo esterno.Altra prerogativa Citroën: dal ponte di comando si può controllare praticamente ogni cosa e accedere a tutte le regolazioni che riguardano sia la guida sia l’ambiente di bordo. Per mantenere una plancia più pulita possibile i comandi della climatizzazione sono stati inseriti fra le funzioni governate attraverso il super touch screen da 12″, cosa che personalmente troviamo poco pratica perché un’operazione che di solito si compie a memoria, senza nemmeno guardare dove mettere le mani, richiede di spostare lo sguardo e cambiare la schermata per aprire quella con i comandi di temperatura, ventola e bocchette…DRIVEMotore, azione! Digerita e azionata la leva del cambio, posizionata sul cruscotto davanti all’occhio destro, si apprezza subito il lavoro del nuovo pacchetto, soprattutto nei passaggi fra prima e seconda e fra seconda e terza. Rapido e fluido – i tecnici francesi giurano che sia del 40% più veloce di quello che equipaggia alcune concorrenti germaniche -, tutta un’altra sensazione rispetto al vecchio robotizzato. Lasciate le stradine del centro di Cervia e Cesenatico, dove la compattezza della C4 Picasso la rende agile e facile, cominciamo ad aumentare il ritmo sulle provinciali che portano verso le colline. Anche senza bisogno di utilizzare le palette dietro al volante, che sono solidali al piantone, la guida resta brillante. Facciamo un po’ gli “stupidi” sulle strade tortuose dietro alle saline e nelle rotonde, ma il nuovo EAT6 è molto più serio di noi e tiene botta senza fare una piega.Già che ci siamo decidiamo di fare del giornalismo-verità e ci immedesimiamo nella figura estrema (ma nemmeno troppo) dell’automobilista che proprio non riesce a fare un parcheggio al primo colpo, e ci infiliamo in un supermercato! Quale migliore occasione per mettere alla prova il Park Assist, che dovrebbe essere proprio la soluzione a questo problema.Era la prima volta che utilizzavamo questo dispositivo. Forse ci siamo immedesimati troppo nell’automobilista impedito. Fatto sta che dopo tre minuti dietro di noi si era già formata una coda di casalinghe e pensionati che suonavano e invocavano l’intervento risolutore di più santi. Meglio cercare con i propri occhi un buco delle dimensioni adatte e affrontare da soli, anche senza eleganza e maestria, un tentativo di parcheggio. Vabbè, tanto è un optional e se ne può anche fare a meno, oppure si può decidere di imparare a utilizzarlo come si deve.Morale: il nuovo EAT6 è un ottimo cambio che renderà la guida più divertente e rilassata e la vita a bordo ancora migliore. La monovolume più amata dal cittadino europeo ha oggi un motivo in più per continuare ad esserlo.