Drive
Da un punto di vista tecnico non si segnalano interventi degni di nota alla Citroën C5 Aircross 2023. il comportamento su strada del SUV francese ricalca quindi quello dei model year precedenti. La nuova edizione si conferma dunque una vettura che fa del comfort di marcia il suo pregio maggiore. E che il SUV d’oltralpe sia comodo si ha una prima avvisaglia sedendosi al posto di guida. Le regolazioni disponibili permettono a tutti di sistemarsi a piacimento sul sedile Advanced Comfort, che si rivela accogliente e con un’imbottitura che abbina bene morbidezza e sostegno.
Una soluzione furba
Anche l’assetto fa tutto il possibile per coniugare due caratteristiche in teoria inconciliabili, ovvero la capacità di filtrare le sconnessioni e di tenere a bada i movimenti del corpo vettura a vantaggio del piacere di guida. L’elemento distintivo della Citroën C5 Aircross sono gli smorzatori idraulici sul fondo corsa, che permettono alle sospensioni di avere una prima parte della escursione un pelo più soffice e di non essere poi troppo secche quando arrivano i colpi più duri. Certo, la versione Hybrid 225 E-EAT8 non è la migliore per apprezzare questa caratteristica, nonostante sia l’unica della gamma a montare un retrotreno multilink. Il peso delle batterie costringe infatti i tecnici ad adottare un set-up abbastanza rigido. Ciò non toglie però che la soluzione sia furba e funzioni, senza portare con sé grandi complicazioni.
Un buon gioco di squadra
Con una massa importante, che limita un po’ l’agilità della C5 Aircross ibrida tra le curve, il motore diventa più che mai un fattore chiave per chi vuole un po’ di coinvolgimento nella guida. Ciò vale sia che si cerchi uno spunto brillante sia che si ambisca a fare più strada possibile spinti dalla sola batteria. Da questo punto di vista l’ibrido Citroën non delude affatto, specie se si impara a sfruttare bene i driving mode a disposizione. Agendo sull’acceleratore con piede felpato e sfruttando bene la frenata rigenerativa con la funzione B – Brake – del cambio, gli oltre 50 km di autonomia dichiarata in Electric non sono affatto un miraggio in ambito urbano. Certo, su strade aperte la musica cambia. Optando per Hybrid si assiste a una staffetta efficace tra il motore termico e quello elettrico, con passaggi di consegne tanto discreti quanto puntuali. Con Sport, infine, il 1.600 turbo diventa più protagonista, con l’unità elettrica pronta a spremere a fondo la batteria e a dar man forte per garantire il massimo in termini di prestazioni.
Assenti da non sottovalutare
Quanto ai motori assenti a questa prova, entrambi hanno le loro carte da giocare per conquistare gli automobilisti, anche se vengono snobbati dalle campagne pubblicitarie Citroën. Il tre cilindri turbo a benzina 1.2 PureTech da 130 CV aveva fatto un’ottima impressione in altre occasioni ed è una scelta valida per chi ha percorrenze medie e si sposta soprattutto su percorsi extraurbani. Il turbodiesel 1.5 BlueHdi di pari potenza resta invece l’ideale per chi fa tanti chilometri all’anno, specie in autostrada. In entrambi i casi merita un pensierino l’abbinamento al cambio automatico a otto marce EAT8, che rende la guida più facile e rilassata.