Se siete quelli che “il prezzo di partenza serve solo a trascinare in concessionario, ma è destinato a raddoppiarsi”; Dacia Lodgy, la prima monovolume del marchio franco-rumeno, è pronta a smentirvi. Se è vero, infatti, che con 9.800 euro siete costretti ad accontentarvi di una Lodgy con motore “vintage” (1,6 litri a benzina da 85 cavalli) e priva addirittura dei cristalli elettrici, sappiate che con meno di 15.000 potete, invece, avere l’allestimento top di gamma spinto dal nuovo ed ecologico 1.5 dCi da 110 cavalli. E se ancora non siete contenti, vi basterà aggiungere 500 euro per avere la terza fila di sedili e 450 per un sistema multimediale di ultima generazione che rende la mpv Dacia davvero “all inclusive”. Un paragone? Il listino della Ford C-Max7 1.6 TDCi Titanium (95 cavalli) parte da 24.000 euro. Con tutte le differenze in termine di immagine e blasone, per carità…Da dove nasce un “prezzario” così conveniente (abbinato ad un miglioramento evidente della qualità percepita)? Semplice, da una strategia vincente che Dacia ha messo in atto a partire dal suo debutto sul mercato mondiale. Delocalizzazione della produzione (non pensate che in Francia il problema non sia stato sollevato), zero sconti, zero promozioni, zero serie speciali… Oggi con +21% alla voce vendite nel 2011, con una rete di concessionari monomarca (e officine) che è cresciuta del 38% e con un successo commerciale come la Duster (solo in Italia sono 20.000 esemplari immatricolati) la casa rumena può permettersi di offrire davvero tanto, con poco; proprio come nel caso della Lodgy…La gamma motori include uno stupefacente (così ci è sembrato durante un rapido test) 1.2 TCE a benzina 16 valvole da 115 cavalli ancora in fase di omologazione e due 1.5 dCi da 90 e 110 cavalli, oltre al già citato entry level 1.6 da 85. Il listino completo della versione 5 porte? 9.000 euro per la partenza, 11.000 per l’allestimento intermedio Ambiance (13.650 euro in abbinamento al più potente dei turbodiesel), e un top di gamma Laureate (l’unico con il climatizzatore di serie) che parte da 12.250 per arrivare a 14.850 euro. Come optional restano, la terza fila di sedili e l’impianto multimediale.LIVEIl miglioramento nel design della Lodgy è evidente già al primo sguardo; per carità, non che le forme richiamino quelle del miglior Pininfarina, ma se solo pensate alla Logan del debutto è facile capire quanto la passi avanti siano stati compiuti in questo senso. Il frontale con logo centrale e fascia cromata anticipa la linea delle Dacia che verranno, mentre il tetto ricurvo nella zona del montante permette, almeno nelle intenzioni dei progettisti francesi, di evitare l’effetto “furgonato”. Le dimensioni? Quasi 4,5 metri di lunghezza per 1,7 di altezza; praticamente lo spazio è garantito.Extralarge anche la superficie vetrata (a tutto vantaggio della visibilità, come vedremo), mentre per quanto riguarda il lato “B” da segnalare i gruppi ottici dalla forma originale, il portellone degno – questa volta sì – di un veicolo commerciale e il terminale di scarico che, semplicemente, sparisce alla vista. Un bene visto l’impatto visivo osservato in precedenza sulle parenti di gamma. Non mancano finiture più curate che in passato come nel caso dei paraurti e delle calotte degli specchi retrovisori in tinta; cerchi in lega? Disponibili da 15 pollici per il livello intermedio, da 16 solo per l’alto di gamma.Abbondantissimo anche il vano di carico capace di mantenere 203 litri di “abitabilità” già nella configurazione sette posti (veri, perché un uomo di corporatura media ci si può accomodare per ben più di qualche chilometro). Ripiegando la terza fila si sale oltre i 500, mentre rimuovendola si raggiunge quota 827 litri. Per i carichi ingenti, poi, è possibile rimuovere entrambe le file e raggiungere la quota massima di 2617 litri. A tutto ciò vanno aggiunti diversi vani portaoggetti disseminati all’interno dell’abitacolo per una capienza complessiva di 30 litri.DRIVEAnche l’interno dimostra da subito un miglioramento rispetto alle parenti di gamma. Le plastiche restano rigidine, ma con qualche rivestimento bicolore su plancia e portiere l’effetto low cost è scongiurato. In più ci sono inserti cromati sparsi qua e la ed una nuova strumentazione a tre elementi che comprende le informazioni del computer di bordo (e in questo caso impossibile non notare l’assenza della voce “temperatura esterna”, ancora una volta…). I vetri, fortunatamente, sono a comando elettrico “già a partire” dall’allestimento intermedio; in più c’è il sistema di navigazione integrato (schermo da 7 pollici touch screen, bluetooth e impianto multimediale) che dona un inaspettato tocco di modernità alla Lodgy, con soli 450 euro in più.Tanto, anzi tantissimo lo spazio all’interno; il tetto alto permette di accogliere un pivot della NBA su entrambe le file, mentre per quanto riguarda la terza forse è meglio limitarsi ad un play maker (ed è già un gran risultato!). Molto bene anche la visibilità: merito della superficie vetrata, ma anche della posizione di guida rialzata che, abbinate, permettono di rinunciare in scioltezza ai sensori di parcheggio. Il propulsore 1.5 dCi più potente (quello del nostro test) è più che sufficiente, almeno finché non si viaggia a pieno carico. Buono lo spunto da fermo, così come la ripresa di vigore quando si deve effettuare un sorpasso lanciati. Eccellente, poi, rispetto alle antenate Dacia, l’insonorizzazione della Lodgy: vibrazioni ai bassi regimi e fruscii legati all’aria della corsa spariscono (per fortuna) “quasi completamente”.Il cambio, con tanto di leva lunga (poco gradevole per chi ama il taglio sportivo) risulta particolarmente comodo quando si adotta un andatura rilassata. I consumi sono ridotti e lo sterzo morbido rende la Lodgy più agile del previsto in fase di manovra, ma non è esattamente comunicativo quando si forza il passo. Stesso discorso per quanto riguarda sospensioni e assetto decisamente orientati al comfort: una manna quando si viaggi tranquilli, un po’ meno in termini di rollio quando si effettua un cambio di direzione improvviso.Insomma, nasce come viaggiatrice confortevole e tale deve rimanere. Buona anche la dotazione di sicurezza che prevede 4 airbag (per la prima volta di serie su una Dacia), ABS ed ASP non disinseribile (meglio così). In più, già a partire dal livello intermedio, c’è il cruise control di serie.