Uno dei punti di forza della top model Eva Herzigová era la capacità di rinnovare la propria immagine ogniqualvolta raggiungesse l’apice del successo. Grazie a questa dote, negli Anni ’90 divenne un’icona di stile. Ora, un’altra primadonna condivide quest’obiettivo: la nuova DS3. La compatta del brand di lusso del gruppo PSA è cambiata profondamente rispetto al passato puntando su multimedialità, design ricercato e guida appagante.Gradevole nelle linee, rifinita con cura e ampiamente personalizzabile, DS3 rientra nel ristretto novero delle compatte sportiveggianti a tre porte, scontrandosi così con una best seller quale MINI Cooper, supportata da un listino che parte da 16.400 euro per l’entry level a benzina 1.2 aspirata da 82 cv e da 18.400 euro per la 1.6 BlueHDi da 75 cv. La vettura da noi provata, vale a dire la 1.2 PureTech (turbo benzina) da 130 cv nell’allestimento top di gamma SportChic, costa 22.400 euro e può contare su di una dotazione molto completa, alla quale manca il solo navigatore satellitare, optional a 800 euro.LIVETanto la versione coupé quanto la cabrio sono state riviste nella zona frontale e beneficiano sia di un’inedita griglia a contorno cromato sia del logo DS che si accompagnano alla principale novità – di serie per l’allestimento top di gamma Sport Chic – appannaggio del “vecchio” modello, vale a dire i gruppi ottici che sfruttano simultaneamente tre unità a LED, gli indicatori di direzione (a diodi) a scorrimento e un modulo allo Xeno combinando i vantaggi delle diverse strategie d’illuminazione. Immutate rispetto al passato le possibilità di personalizzazione – vero e proprio fiore all’occhiello di DS3 – che si basano su ben 78 combinazioni cromatiche con il tetto (o la capote in tela) a contrasto. Très chic!Nessuna rivoluzione in abitacolo, dove la posizione di guida è moderatamente ribassata e il volante – che avremmo preferito più verticale, data l’indole sportiveggiante della vettura – generosamente adattabile in profondità e altezza; si apprezza la sensazione d’inserimento nel corpo vettura. Uniche smagliature la regolazione dello schienale a scatti anziché la più precisa soluzione progressiva e l’assenza della personalizzazione del supporto lombare. Luci e ombre anche quanto ad abitabilità: il guidatore beneficia di ampio spazio per le gambe e il capo, il passeggero anteriore ha a disposizione una vera e propria piazza d’armi, complice la plancia “scavata” tipica di DS3, ma gli occupanti del divanetto sono un po’ sacrificati a livello sia degli arti inferiori sia della testa. In aggiunta, l’accessibilità alla zona posteriore dell’abitacolo si conferma abbastanza difficoltosa, nonostante i sedili anteriori scorrano in avanti una volta reclinati gli schienali.DS3 è una compatta poco funzionale nell’utilizzo quotidiano? Niente affatto! La praticità della francesina è anzi ribadita dalla capacità del bagagliaio: 285 litri con cinque persone a bordo che possono diventare 980 una volta abbattuti i sedili posteriori. Valori ai vertici della categoria, superiori alle rivali Alfa Romeo MiTo, forte rispettivamente di 270/950 litri, e Mini Cooper, accreditata di 211/731 litri. In aggiunta, la procedura di reclinazione del divanetto, frazionabile 40/60%, è quanto di più intuitivo, dal momento che non richiede il preventivo sollevamento dei cuscini. E dato che non di sola sostanza si vive, meritano un plauso anche le finiture, caratterizzate da materiali di qualità, da plastiche piacevoli al tatto e da accoppiamenti precisi. Imperdibili, in proposito, gli interni in pelle Nappa marrone con lavorazione a braccialetto d’orologio e l’incisione laser “Irrésistible Paris” lungo la plancia, optional rispettivamente a 2.150 e 150 euro per la versione Sport Chic. Proprio la plancia, nello specifico, sfoggia un design pulito, elegante, sconosciuto alla precedente generazione. Affascinante.Il netto passo avanti rispetto alla precedente generazione è legato al nuovo sistema d’infotainment con tecnologia MirrorScreen che, grazie agli standard MirrorLink e Apple CarPlay, consente di replicare le app di tutti i principali smartphone sullo schermo touchscreen a colori da 7 pollici. Display la cui adozione ha consentito di eliminare oltre venti tasti in abitacolo, rendendo più pulito, come accennato, il design della plancia e correggendo così una delle principali smagliature del vecchio modello. L’evoluzione hi-tech della compatta francese è completata dall’applicazione MyDS che consente di monitorare a distanza le informazioni relative alla propria DS3: ad esempio il luogo dove è stata parcheggiata, l’autonomia e gli intervalli di manutenzione. Non costituiscono invece una novità il sistema di frenata automatica Active City Brake, che in caso di collisione imminente sotto i 30 km/h arresta la vettura, così come la telecamera in retromarcia; dotazioni in entrambi i casi già disponibili per le precedenti DS3 e DS3 Cabrio e che vanno ad arricchire il pacchetto di sicurezza di serie, forte per tutti gli allestimenti di ABS, ESP, 6 air bag, cruise control e fendinebbia.DRIVEUna compatta sportiveggiante è quanto di più simile a una torta. Dolce, quindi utilizzabile quotidianamente, dal sapore intenso, vale a dire appagante qualora si forzi il ritmo, dotata di più strati, e cioè non troppo assetata di carburante sebbene mossa da un propulsore con del carattere, e con la guarnitura, ovvero forte di un look che attragga gli sguardi. Spesso, però, ciò che rende una torta speciale è la classica ciliegina; quel qualcosa di unico, emblematico, quel plus che distingue dalla massa. Ebbene, nel caso della nuova DS3, la ciliegina sulla torta è l’intuitività. La tre porte francese è infatti lievemente sottosterzante, forte di una taratura delle sospensioni orientata sì alle prestazioni, ma non granitica, corredata di un avantreno abbastanza rapido in inserimento e supportata da uno sterzo che, sebbene non da riferimento per precisione e prontezza, consente di percepire nitidamente le reazioni dell’auto. Gli antichi Romani avrebbero parlato di Aurea medietas.Non è un fulmine di guerra. E non è “affilata” quanto la rivale MINI Cooper. In compenso, oltre a risultare maggiormente fruibile della rivale anglofona nell’utilizzo quotidiano, complici la superiore abitabilità e le sospensioni – McPherson all’avantreno e a traversa deformabile al retrotreno – più inclini ad assorbire le imperfezioni dell’asfalto, ha il pregio di poter contare su di un retrotreno abbastanza “vivo” in rilascio, così da giocare con i trasferimenti di carico al fine di velocizzare i successivi inserimenti in curva. Una caratteristica tutt’altro che scontata, specie tra le compatte sportive moderne, e che si accompagna a un ottimo livello di sicurezza garantito dall’elettronica (non disattivabile) vigile e reattiva negli interventi. Il controllo di trazione si rivela anzi sin troppo drastico nel tagliare la potenza, tarpando l’esuberanza ai bassi del propulsore.Quanto ai motori, la gamma ruota attorno a tre unità: il 3 cilindri 1.2 PureTech a iniezione diretta di benzina in configurazione aspirata da 82 cv o sovralimentata mediante turbocompressore negli step da 110 o 130 cv – quest’ultimo una novità nonché il protagonista della nostra prova – il 4 cilindri 1.6 THP, anch’esso turbo a iniezione diretta di benzina, che nella configurazione top di gamma, denominata Performance, passa dai consueti 165 cv a ben 208 cv, e il 1.6 BlueHDi (td common rail) omologato Euro 6 grazie all’iniezione d’urea e proposto in tre livelli di potenza (75, 99 e 120 cv). Alle trasmissioni manuali a 5 e 6 marce si affiancano gli automatici EAT6 a 6 rapporti con convertitore di coppia, un’esclusiva di DS3 1.2 PureTech 110 cv, e la nota soluzione robotizzata a 5 velocità.Si abbassino le luci, cali il silenzio, si apra il sipario. Il protagonista assoluto di DS3 è arrivato: il 1.2 PureTech da 130 cv è l’anima della compatta francese. Un motore definibile come “il più diesel di tutti i turbo benzina”, dato che eguaglia il comportamento tipico dei propulsori a gasolio: reattivo ai bassi regimi, forte di una generosa coppia (230 Nm) sin da 1.750 giri/min, dall’erogazione corposa ai medi e con un allungo non eccezionale. Sebbene raggiunga senza affanno la zona rossa del contagiri, non ha tanto nella grinta agli alti quanto piuttosto nella costanza di spinta il proprio fiore all’occhiello. Il turbo lag è contenuto e la reattività alle pressioni dell’acceleratore, specie una volta superati i 2.000 giri/min, è degna di un motore di frazionamento e cilindrata superiori. Consente a DS3, complice il peso della vettura contenuto in 1.090 kg – un valore in linea con la rivale MINI Cooper (1.085 kg), dotata anch’essa di un 3 cilindri turbo benzina (1.5 da 136 cv) – di scattare da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi e toccare i 204 km/h percorrendo mediamente 22,2 km/l. Prestazioni nella media del segmento, ottenute in abbinamento a una trasmissione manuale a 6 marce “rilassata” tanto nella rapportatura quanto negli innesti, caratterizzati da una corsa abbastanza lunga e da lievi impuntamenti.In estrema sintesi, DS3 ha stile, sfoggia finiture di pregio, è ampiamente personalizzabile, può contare su di un comportamento sportiveggiante e risulta fruibile nell’utilizzo quotidiano: MINI Cooper ha una degna rivale!