Una promessa scritta a chiare lettere
L’abitacolo della Ford Bronco ha arredi che badano soprattutto al sodo. L’equipaggiamento è ricco e gli schermi digitali sono grandi e connessi, ma non ci sono infatti concessioni al lusso. Le plastiche sono rigide e tutto è pensato per essere lavato e pulito in fretta.
A svelare il carattere della Ford Bronco sono i pulsanti in gomma, un chiaro segno del fatto che l’auto non tema l’acqua e la polvere. In fondo bisogna pur sempre ricordare che la Bronco ha porte e pannelli del tetto amovibili.
E poi c’è un altro indizio, la sigla G.O.A.T. attorno alla manopolona con cui si selezionano le modalità di guida e la trazione. Le quattro lettere stanno per Goes Over Any Terrain, una promessa scritta che questa Ford mantiene sul campo.
Inarrestabile
La Bronco affronta pietraie, pendii a bassa aderenza, solchi nel fango e fiumiciattoli senza scomporsi minimamente. E poco conta che si gestiscano i comandi in modalità manuale o ci si affidi ai sistemi di assistenza alla guida e quindi all’elettronica. Il risultato comunque non cambia, con la macchina che supera ogni ostacolo con egual disinvoltura. Nemmeno le inversioni negli spazi stretti mettono in difficoltà la Bronco. Grazie al geniale sistema Turn Assist, che blocca la ruota posteriore interna alla svolta, l’auto fa perno su di essa, riducendo il diametro di sterzata fino al 40%.
Nessuna rinuncia
A conti fatti, la cosa che sorprende di più è come la Ford Bronco non imponga grossi compromessi né in termini il piacere di guida né a livello di comfort una volta portata sull’asfalto. Nonostante il baricentro alto e pneumatici che si stradale hanno pochino, lo sterzo dà sempre la rassicurante impressione di avere tutto sotto controllo. E non è solo una sensazione: si riesce davvero a gestire in maniera adeguata la traiettoria, almeno fin tanto che si guida con la testa. Lo stesso discorso vale in materia di comfort. Sia chiaro: è inutile aspettarsi la stessa comodità garantita dai SUV più a modino, ma le sospensioni incassano i colpi come un veterano del ring e la silenziosità resta discreta anche quando si cerca di replicare il tempo di 6,7 secondi dichiarato dalla Casa per lo 0-100.