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Prova Ford Focus ST Wagon, se papà “va di fretta”…

DNA da vera sportiva, fisico da “hatchback”: questa la ricetta proposta da Ford con la Focus ST wagon. In Italia arriverà ad un prezzo di 31.250 euro (750 in meno per la versione 5 porte) e tenterà di occupare un segmento fino ad ora inesplorato, quello delle station compatte ad altissime prestazioni

Alle station “prestanti e divertenti” ci eravamo in parte abituati; precursore, in questo senso, è stata la gamma “S” di Audi, dedicata alle famiglie bisognose di spazio ma non per questo rinunciatarie sotto il profilo del divertimento e delle prestazioni. Eleganti, performanti ma… Costose, troppo costose. Partendo proprio da questa considerazione Ford, con la Focus ST Wagon, ha scelto di abbassare l’asticella del prezzo e delle dimensioni; non certo quella del divertimento.Disponibile solo su ordinazione a 31.250 euro (con un allestimento che definire completo è riduttivo) Focus ST Wagon e la sua omologa a 5 porte completano la gamma della compatta dall’ovale blu e lanciano un segnale neanche troppo velato alle rivali storiche (Golf GTI, Giulietta QV, Audi S3 ecc…): corpo da station, assetto da sportiva e 250 cavalli a disposizione. Noi ci siamo, e voi?LIVEIntrodotto nel 1997 il marchio ST (acronimo di Sport Technologies) rappresenta nell’immaginario collettivo una sorta di giusto compromesso tra razionalità e sportività. Dimenticati gli eccessi della RS (per la nuova Focus una versione estrema non dovrebbe vedere la luce), però, il fardello della “cattiva di famiglia” è ricaduto interamente sulla versione ST. Come ha risposto? Semplicemente incrementando potenza (+ 10%) e prestazioni, ma cercando di farle convivere con una maggiore versatilità e, perché no, con consumi più bassi rispetto al passato (si parla di circa 14 km con un litro). Il segreto ha un nome molto in voga in Casa Ford nell’ultimo periodo, ovvero Ecoboost. Appartiene proprio a questa famiglia, infatti, il quattro cilindri turbo 2 litri che regala alla Focus ST i già annunciati 250 cv ma soprattutto i 360 Nm di coppia massima necessari a farla schizzare da 0 a 100 km/h in soli 6,5 secondi.Esteticamente questa versione appare meno estrema rispetto al passato (a meno che non si scelgano colorazioni troppo accese), sfugge all’occhio l’aumento di carreggiata che ha ingrossato le spalle della Focus ST; un po’ più evidenti, invece il kit aerodinamico che comprende ampia bocca trapezoidale con calandra nera a nido d’ape extralarge, minigonne e spoiler posteriore e, soprattutto, lo scarico esagonale centrale. Chi vuole esagerare, poi, può sempre scegliere di equipaggiarla con pinze freno colorate di rosso. Manca, invece, per ora il cambio automatico a doppia frizione, ma non è escluso del tutto che, in un secondo momento, possa arrivare. Ammesso e non concesso che qualcuno lo pretenda…DRIVEAll’interno la prima differenza con la versione standard a balzare agli occhi è la presenza di una strumentazione aggiuntiva collocata centralmente sopra la plancia (con tanto di indicatore di pressione del turbo “in diretta) decisamente in stile “Fast and Furios”. Resta immutata, invece, la linea ultra moderna della plancia e quel suo “protendersi” verso il guidatore che rischia di accentuare il sentimento di claustrofobia dei piloti più sensibili. In più, ci sono i sedili, rigorosamente sportivi, perfetti dal punto di vista del contenimento quando si forza il passo, un po’ meno se il fisico non è esattamente quello di un fantino e si decide di effettuare un viaggio lungo.Volante e sedili regolabili in ogni direzione mi permettono di trovare la posizione di guida ideale; un tocco al pulsante di avviamento e immediatamente resto colpito dal rombo: esaltante, pieno, manco fosse un V8! A dirla tutta una spiegazione c’è: l’effetto sonoro è stato appositamente studiato dai tecnici Ford e garantisce un pieno di sensazioni all’interno dell’abitacolo, senza però attirare eccessivamente sguardi e attenzioni indesiderate all’esterno.L’erogazione è esaltante, ma sa essere anche lineare. Per intenderci: se schiacci a fondo il 2 litri Ecoboost scalcia a dovere e costringe a tenere ben salde le mani sul volante per mantenere la traiettoria; se invece scegli un’andatura più sobria miracolosamente si trasforma in un “dolce e gestibile” propulsore a benzina.Il volante, nonostante una “fisicità cicciona” e poco sportiva garantisce un ottimo grip. Meno bene la leva del cambio che, per una purosangue come la Focus ST, mi sarebbe piaciuta più piccola. Vezzi e formalità a parte, lo sterzo risponde abbastanza bene, è diretto e comunicativo e, soprattutto, progressivo, vista la sua capacità di adattare la rigidità in funzione dello stile di guida, della velocità e del tragitto percorso.Bene il cambio, con innesti morbidi anche quando si forza in staccata, mentre la visibilità, limitata dal montante ampio e ricurvo (esattamente come per la focus tradizionale), finisce per essere penalizzante soprattutto quando si affronta il misto stretto.Voto 10, invece, per la linearità dell’erogazione; il 2 litri turbo ha “birra” da vendere anche ai bassi regimi. Ti ritrovi sotto i 2.000 giri al minuto in quinta (c’è anche una sesta marcia più che altro utilizzabile come overdrive per contenere i consumi) e decidi di effettuare un sorpasso? Nessun problema, affondi il pedale del gas e la Focus ST riprende vigore in men che non si dica. In pratica, se decidi di guidare “allegro ma non troppo” basta scegliere un rapporto (la quarta, nel nostro caso) in funzione del percorso ed è possibile concentrarsi quasi esclusivamente su pedali e sterzo, senza per questo andare spesso incontro a vuoti o cali di potenza.L’assetto è stabile e preciso, ma non estremo. Un buon compromesso tra rigidità e comfort; esattamente quello che ti aspetti da una station sportiva, soprattutto quando vai di fretta…

 

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