Destino beffardo, per non dire qualcos’altro che finisce sempre in ardo. Sì perché Honda organizza la prova della Civic Type R a Imola e a Imola non è che piove e basta. No, fa un freddo cane. Ok, essendo il primo di marzo potrebbe anche non essere una cosa così strana. Ma in un inverno che è uno dei più caldi di sempre, quand’è che temperature e precipitazioni si riallineano alle medie storiche? Vabbé occorre che me ne faccia al più presto una ragione perché il mio turno è presto la mattina e comunque fa sempre bene ricordare a sé stessi che là fuori c’è qualcuno che lavora davvero mentre io vengo pagato per guidare, su uno dei circuiti più belli al mondo, una delle ultime hothatch a benzina che il mondo vedrà.
Reattiva come hothatch dev’essere
Mi bastano poche curve per capire che la Civic Type R è un’auto molto ma molto reattiva: il retrotreno, com’è giusto che sia su una hothatch che vuole farsi ricordare (e io la ricorderò per sempre con tanto affetto, se vi interessa), se non lo rispetti allarga la traiettoria. Il fatto è che il concetto di rispetto, nelle condizioni di cui sopra, diventa quasi riverenza: le temperature molto basse (attorno agli 0°C) e la pioggia impediscono alle gomme posteriori di entrare in temperatura. Quelle anteriori, invece, un po’ per il maggior peso che grava sull’avantreno e molto per il fatto che sono quelle di trazione, la fatidica “finestra” di temperatura la riescono a raggiungere. Per dirla in altre parole, pioggia e freddo fanno sì che la reattività fisiologica (e benvenuta) della Civic Type R diventi nervosismo. Poco male, comunque, perché il lavoro maniacale svolto dagli ingegneri giapponesi sul telaio consente di tenere tutto sotto controllo.
Il concetto di rispetto, con le temperature molto basse (attorno agli 0°C) e la pioggia che impediscono alle gomme posteriori di entrare in temperatura, diventa quasi riverenza.
Feeling eccezionale
A proposito di controllo, il suo lo fa molto bene l’elettronica: non si sente il desiderio di spegnerla, perché gli interventi sono ben calibrati e mai apprensivi. La mappatura dell’ESP lascia ampio margine al guidatore per divertirsi e ci mette la pezza solo prima dell’irreparabile. Ma non eravamo su questo, eravamo sul telaio: dopo vi racconto nel dettaglio gli interventi effettuati, prima vi riporto le mie sensazioni. La connessione uomo-macchina è una delle più fedeli che mi sia mai capitato di sperimentare. Il grip lo senti praticamente a pelle e, quando la gomma sta per mollare, le correzioni col volante vengono fuori da sole.
Già, il volante: fra questo e le ruote anteriori c’è uno dei migliori sterzi – se non il migliore di sempre, per una trazione anteriore – che la mia memoria ricordi. Non solo perché è svelto ma anche perché è progressivo e ti dà quella fiducia che serve per spingere anche quando l’aderenza è ai minimi storici. Ah, ovviamente il differenziale è autobloccante: con 329 CV e 420 Nm di coppia non potrebbe essere altrimenti.
Un lavoro certosino
Il merito delle sensazioni descritte sopra, oltre che della messa a punto, è del gran lavoro svolto sul telaio. Innanzitutto, il passo è più lungo di 35 mm rispetto alla Type R precedente, mentre la sospensione posteriore multi-link del modello base è abbinata a una carreggiata posteriore più ampia. La sospensione anteriore a doppio asse, una configurazione che punta a minimizzare l’effetto della coppia sullo sterzo, ora ha nuovi bracci ribassati con forma e rigidità ottimizzate, che offrono una campanatura specifica.
Inoltre, vanta una geometria perfezionata al millimetro per accogliere gli pneumatici Michelin Pilot Sport 4S 265/30R19 e la maggiore coppia del motore. Gli ammortizzatori adattivi sono gli stessi della generazione precedente ma presentano una logica di controllo rivista per il controllo del rollio e del beccheggio. Inoltre, in Honda hanno aumentato di 3,8 volte l’adesivo strutturale applicato in aree chiave del telaio come la paratia, l’apertura delle portiere e le torrette delle sospensioni. Risultato: la scocca è più rigida del 15% rispetto a quella della vecchia Civic. E adesso torniamo in pista.
Motore esplosivo
Ma davvero qualcuno vuole privarci di motori di questo genere? Come ho già detto molte volte un elettrico ha più coppia e più potenza. Infinitamente di più. Ma non ha questa personalità. Non dà questo gusto nel gestirlo, nello scendere a patti con la sua erogazione, mediata da quello strumento di precisione che è il cambio manuale. Un sei marce che tollera qualsiasi genere di maltrattamento e risponde sempre in un solo modo: con innesti secchi, precisi, puntuali. Ciliegina sulla torta, il Rev matching (disattivabile) che fa le “doppiette” in automatico. Ma torniamo al motore, perché il volano alleggerito e il lavoro svolto sulle pale della turbina ha regalato una voracità di giri impressionante. Dai gas e la lancetta schizza verso l’alto, insieme alla velocità della macchina ovviamente. Un neo? Il sound: non sembra un aspetto su cui in Honda si sono concentrati tantissimo. E sapete che c’è? Con una macchina così glielo si perdona.
Sicurezza e prezzi
Chiudiamo con la sicurezza e con i prezzi (non vi parlerò di comfort e infotainment, come avrete intuito…): la prima è assicurata da 10 airbag, inclusi quelli anteriori alle ginocchia, per ridurre la gravità degli infortuni durante un impatto, e gli airbag laterali per proteggere i passeggeri sui sedili posteriori. Non manca la gamma di dispositivi Honda SENSING introdotti nella Civic standard, che basano il funzionamento sui sensori sonar, quattro all’anteriore e quattro al posteriore: usano il riflesso delle onde sonore per rilevare gli oggetti non metallici come il vetro e i muri. La telecamera frontale offre una visuale di 100° ed è compatibile con la tecnologia di riconoscimento per migliorare la capacità dell’auto di rilevare la segnaletica orizzontale, il bordo stradale, le moto e le bici.
Tutto questo alimenta, fra le altre cose, dispositivi come quello di assistenza nel traffico, il monitoraggio dell’angolo cieco e il Cruise Control Adattivo. Cambio completamente discorso per parlarvi dell’app Honda Log R 2.0, che comprende un sacco di funzioni fra cui 12 diverse informazioni sul veicolo come temperatura del motore, dell’acqua e dell’olio, angolo di sterzata, pressione dei freni, angolo dell’acceleratore e angolo di imbardata. Il display mostra inoltre gli input del pilota e il comportamento dell’auto. Il prezzo? 58.300 euro.