Spazio per tutto e per tutti
La Kia EV9 accoglie il pilota con un posto di guida ben studiato e che si adatta bene a tutti, anche se l’escursione del volante è discreta e nulla più. Tutto quel che serve è a portata di mano e con un po’ di apprendistato si può andare a colpo sicuro per azionare il comando desiderato. Chi sta da pascià è chi siede in seconda fila. Non c’è insomma da stupirsi che in Kia pensino che qualche albergo userà l’auto anche come shuttle. La terza fila, non semplicissima da raggiungere, è un pochino più sacrificata, ma i centimetri nel complesso non mancano e con la collaborazione di tutti chiunque può viaggiare comodo. Anche quando a bordo si è in sette avanzano ancora 312 litri di bagagliaio, mentre viaggiando solo in due il volume utile sfiora i 3.000 litri, roba da fare invidia a un furgoncino. Inoltre c’è anche un vano anteriore da 52 litri (EV9 AWD) o 90 litri (EV9 RWD), utile per sistemare i cavi di ricarica.
Basta un po’ d’occhio
Una volta in movimento, le dimensioni della EV9 incutono da principio un po’ di soggezione. Kia Italia ha coraggiosamente organizzato la prova lungo la stretta strada che va da Lecco al Passo del Ghisallo passando per Bellagio e a conti fatti ha avuto tutto sommato ragione. Il taglio squadrato della carrozzeria aiuta a capire quali siano gli ingombri reali e alla fine ci si muove con disinvoltura maggiore del previsto. Più che altro è procedendo in retromarcia che ci si sente un po’ in imbarazzo, ma sensori, telecamere e assistenza al parcheggio (anche da remoto) danno una mano a gestire pure le situazioni più intricate. Ok, il suo habitat naturale sono le highway o le arterie multicorsia, ma chi pensa di essere alle prese con una specie di camion si prepari a ricredersi.
In punta di dita
La linea sarà anche stravagante ma nella guida la Kia non riserva particolari sorprese. Il cambio è sul piantone dello sterzo. Il selettore delle quattro modalità di guida (Normal, Eco, Sport e quella personalizzabile My Drive) è invece sul volante. Tra una funzione e l’altra non ci sono differenze clamorose. In Eco le risposte all’acceleratore di fanno molto più blande, mentre in Sport lo sterzo diventa più consistente tra le mani. Ciò non toglie però che la sua impostazione resti turistica. Non si ha mai l’impressione di avere un canale di comunicazione diretto con le ruote anteriori attraverso il volante e anche il suo ritorno non è sempre pronto. A proposito di modalità, ci sono pure tre Terrain Modes (Mud, Sand e Snow) per i temerari che volessero avventurarsi fuoristrada.
Per chi suona il cicalino
Dopo un po’ di chilometri una cosa che colpisce è la gran quantità di cicalini che si attivano per segnalare un po’ di tutto. Distrazioni, superamenti dei limiti e possibili pericoli fanno scattare subito l’allarme. Alcune più, altre meno, sono cose utili, sia chiaro, ma alla lunga i suoni si fanno un po’ molesti. Disattivare i sistemi di assistenza alla guida più invasivi è possibile. Gira e rigira tuttavia non si sa sia peggio convivere con i vari bip! o entrare nel labirinto dei sottomenù dell’infotainment. Alla fine la cosa più semplice è concentrarsi sulla guida, andar piano come suggerisce la segnaletica, tenere gli occhi sulla strada e restare per benino al centro della corsia.
Con la dovuta calma
Battute a parte, la Kia EV9 dà davvero il meglio di sé se condotta con calma. E ciò vale anche nel caso della versione bimotore più potente e nella configurazione GT-Line, quella con cerchi da 21, che vedete nelle immagini. In questo modo si rivela una vera ammiraglia a ruote alte, oltre che un’ottima passita. Nonostante pneumatici ribassati, non patisce lo sconnesso ed è silenziosa. All’occorrenza, sia chiaro, la spinta è poderosa, quasi esagerata, ma sfruttandola appieno ci si rende ancor più conto di quanto questo SUV coreano prediliga gli ampi spazi.