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Prova Mazda MX-30 R-EV – Gli orizzonti si ampliano

Torna il leggendario motore rotativo. Ora però fa da range extender...

Dopo la presentazione avvenuta a gennaio al Salone di Bruxelles e la comunicazione dei prezzi che risale invece a giugno, la Mazda MX-30 R-EV è finalmente pronta a fare il suo debutto sul mercato italiano. I primi esemplari arriveranno nelle concessionarie nel corso di questo mese di ottobre e anche per l’inizio delle consegne è quindi questione di poche settimane. Con loro torna dunque in scena la tecnologia del motore rotativo, che storicamente rappresenta un vero e proprio pallino della Casa di Hiroshima.

Un nuovo ruolo

Poiché immagino che da quella parte dello schermo si sia alzato qualche sopracciglio, faccio un ripassino veloce. A differenza di quanto accadeva con le leggendarie coupé RX-7 e RX-8, sulla Mazda MX-30 R-EV non c’è un’unità Wankel direttamente collegata alle ruote e capace di allunghi rabbiosi. La macchina è infatti una versione ibrida plug-in della cossover elettrica MX-30 EV. Nel suo caso il motore da 830 cc ha un singolo pistone rotante, rinuncia al turbo e si occupa solo di caricare la batteria, fungendo in pratica da range extender. Senza avere le sportività delle antenate, la MX-30 R-EV punta dunque a conquistare chi guarda con una certa ansia all’autonomia della versione elettrica e vuole avere la certezza di poter raggiungere in qualsiasi momento ogni destinazione, senza soste forzate alle colonnine. Per dovere di cronaca, ricordo che il raggio d’azione della EV è di 200 km, frutto di una precisa scelta della Mazda, che ha voluto limitare le dimensioni della batteria per ridurre peso e impatto ambientale.

Le prestazioni della MX-30 R-EV

Tecnicamente parlando, il motore rotativo sviluppa 75 CV e alimenta la batteria da 17,8 kWh in tre situazioni: quando la sua carica si sta esaurendo, quando si accelera con decisione o per mantenere un livello di carica prestabilito, a seconda della modalità di guida selezionata. A questo punto facciamo i conti in tasca anche a lei. La MX-30 R-EV ha un’autonomia in modalità puramente elettrica di 85 km. Spremendo fino all’ultima goccia i 50 litri di benzina contenuti nel serbatoio è invece possibile percorrere circa 680 km prima di dover fare rifornimento. L’unità elettrica, che è l’unica collegata alle ruote motrici anteriori, ha una potenza massima di 170 CV e una coppia di 260 Nm. Ce n’è quanto basta per far passare la MX-30 plug-in da 0 a 100 in 9,1 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a soli 140 km/h.

Tale e quale

Da un punto di vista estetico è impossibile distinguere da lontano la R-EV plug-in dalla EV elettrica. Le misure sono le medesime, con una lunghezza di 440 cm. Gli unici suoi segni particolari sono infatti i loghi applicati sui parafanghi anteriori e sul portellone. Stesso discorso anche per l’abitacolo, che è frutto di un sostanziale copia-e-incolla.

Vi si accede tramite porte che si aprono come le ante di un armadio, con quelle posteriori controvento che incorporano il montante centrale. All’interno si trova un ambiente molto curato sia dal punto di vista dei materiali che da quello dell’ergonomia.

Nella zona anteriore lo spazio abbonda, mentre chi siede dietro si può lamentare per un’accessibilità un po’ laboriosa e per le superfici vetrate ridotte. Nessuna variazione di rilievo da segnalare anche in materia di bagagliaio, che ha una capacità base di 350 litri.

Il listino della MX-30 R-EV

Il listino della MX-30 R-EV è noto da tempo e l’auto può già essere ordinata. Gli allestimenti disponibili sono ben cinque. Oltre ai vari livelli Prime Line, Exclusive Line e Makoto, ci sono anche due serie speciali, la Advantage e la Edition R. Quest’ultima si riconosce per la vernice Jet Black con montanti laterali Maroon Rouge e il tetto nero. I prezzi partono da 38.520 euro e la garanzia fornita dalla Mazda è di 6 anni o 150.000 km.

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