Posizione panoramica
Mettendosi al volante della Mazda6e si hanno subito sensazioni particolari. Grazie alla seduta leggermente rialzata e al ridotto sviluppo in altezza della plancia si ha un’ottima visuale del muso e della strada, cosa non comune sulle auto d’oggigiorno. Ottima è anche la conformazione dei sedili, climatizzati e con poggiatesta integrato. Pur se il volante ha regolazioni abbastanza limitate, ci si sente insomma a proprio agio.

Anche chi siede nei posti posteriori gode di tanto spazio in tutte le direzioni. I centimetri non mancano nemmeno in altezza, nonostante l’andamento spiovente del padiglione e la presenza del tetto panoramico. Il taglio delle lamiere limita invece visuale verso la coda e in manovra diventa indispensabile affidarsi a sensori e telecamere.

Invasione digitale
Una volta in marcia emergono subito un paio di perplessità. La strumentazione della Mazda6e offre tante informazioni ma non brilla per leggibilità. Il fatto poi che tutti i comandi siano integrati nello schermo centrale risulta poco intuitivo ed impone qualche distrazione. Tanto per capirci, non ci sono tasti fisici per la climatizzazione e nemmeno per regolare gli specchietti elettrici.

Ok, i primi restano relativamente in vista e per i secondi si possono creare scorciatoie ma la scelta resta comunque poco pratica. Già che ci sono mi tolgo anche un altro sassolino dalla scarpa e critico la presenza di qualche riflesso di troppo sui finestrini e sul parabrezza.

Silenzio, si viaggia
La Mazda6e sa comunque come farsi perdonare in fretta questi peccatucci. Il comfort è infatti eccellente in ogni situazione. Da una parte le sospensioni filtravano bene le sconnessioni dell’asfalto. Dall’altra la silenziosità è ottima anche quando si procede ad andature autostradali, il massimo per apprezzare le qualità dello stereo Sony con 14 altoparlanti. Nei trasferimenti da casello a casello l’elettrica Mazda si rivela una grande passista.

Tra le curve lo sterzo si dimostra invece più leggero che comunicativo e, complice anche una massa nell’ordine delle due tonnellate, non invoglia a correre ad andature da prova speciale. La tenuta di strada è buona, intendiamoci, ma nei bruschi cambi di direzione il riallineamento risulta un po’ laborioso. Il pilota ha a disposizione tre modalità di guida, Normal, Sport e Individual. Le prime due hanno parametri pre-impostati, mentre l’ultima permette di cucirsi addosso l’elettronica a piacimento. In particolare va sottolineato come la frenata rigenerativa sia regolabile su quattro livelli, senza che arrivi mai comunque a farsi troppo decisa e a raggiungere un effetto one pedal.
