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Prova Nissan Pulsar DIG-T 190

È la Pulsar con il motore più potente. All’ottima qualità costruttiva e alle dimensioni generose ora si abbinano prestazioni degne di una sportiva

Dici Nissan e cosa ti viene in mente? Juke, Qashqai, X-Trail. In una parola crossover. Per Nissan il successo sul mercato passa attraverso i SUV, che non a caso fanno la parte del leone nelle vendite. Tuttavia esiste un’ampia fetta di pubblico che gradisce ancora (e parecchio) le auto “normali”. Proprio come la Pulsar che è la rappresentante Nissan nel segmento C.LIVELa Pulsar è arrivata a colmare il vuoto che Nissan aveva in gamma tra la piccola Note e la Juke, una berlina due volumi che potremmo definire “di conquista”, visto che il 79% degli acquirenti arriva da altri marchi. Peccato non esista anche la Station Wagon, perché i numeri potrebbero essere ancora più interessanti. Fino a oggi la Pulsar poteva contare sui soli motori benzina 1.2 Turbo da 115 cv o TurboDiesel 1.5 da 110 cv e 260 Nm. Oggi si dà anche un tonoNIssanPulsarDIGT190-026 sportivo, visto che sotto al cofano debutta il motore 1.6 DIG-T da 190 cv e 240 Nm che già equipaggia la Juke. Un motore che mette la Pulsar in lizza con le berlinette sportive come Golf GTi o Peugeot 308 GT.La Pulsar lo fa mettendo a disposizione del guidatore un’auto di dimensioni generose (4,38 metri) e con il passo più abbondante della categoria (2.70 m) a tutto vantaggio dello spazio interno e dei passeggeri posteriori che hanno a disposizione ben 692 mm, lo spazio maggiore del segmento C. Per assecondare i pruriti sportivi del nuovo motore gli ingegneri Nissan sono intervenuti anche sull’assetto: il servosterzo ha un nuovo setup, le molle degli ammortizzatori sono più rigide e cambiano gli ammortizzatori posteriori, la scocca è stata irrigidita e i rapporti al cambio sono più corti.Esteticamente riconoscerete la Pulsar DIG-T 190 per i cerchi bicolore (anche da 18 pollici), i fari anteriori con fondo nero e gli interni con effetto carbonio. Tocchi moderati che non rendono la Nissan troppo vistosa.Pulsar gioca la difficile partita nel segmento C puntando forte su allestimento e tecnologia. La dotazione di sicurezza è da prima della classe: la berlina giapponese si avvale, infatti, della frenata d’emergenza in caso di collisione imminente, dell’assistenza al parcheggio con monitoraggio degli oggetti in movimento, dell’avviso di superamento involontario dei limiti di corsia e del rilevamento degli ostacoli in corrispondenza degli angoli di visuale ciechi. La telecamera a 360° è un’esclusiva per il segmento C e fa parte assieme agli altri sistemi di sicurezza del pacchetto “Safety Shield”, quello che secondo Nissan altro non è che la base per la guida autonoma che, giurano, arriverà prima di quel che si pensa. In aggiunta adotta il sistema d’infotainment NissanConnect di seconda generazione integrato con gli smartphone, il motore di ricerca Google e le app più diffuse. Due gli allestimenti disponibili per quella che attualmente è la top di gamma: Tekna e Acenta (il più lussuoso) con un prezzo di partenza di 23.690 euro.DRIVECarina l’idea di Nissan di farci provare la Pulsar sulle strade caratterizzate dalle invenzioni di Leonardo da Vinci, che culminano con il traghetto sull’Adda a Imbersago, ancora oggi funzionante, che sfrutta la corrente e i vettori delle forze per compiere un lavoro a impatto zero, da 600 anni.Se guardiamo ai numeri siamo di fronte a una sportiva vera: 190 cv, 0-100 km/h in 7,7 secondi, 217 km/h di velocità massima. In realtà la Pulsar DIG-T 190 stempera la sua sportività con un comportamento più morbido che aggressivo, sottolineato anche da un’estetica che non fa nulla per essere notata. Bene per chi ama l’understatement e pur amando la bella guida non vuole mostrare troppa aggressività, meno per chi da una macchina con 190 cavalli sotto al cofano si aspetta un carattere più focoso. Ma per quello, magari, provvederà la NISMO che dovrebbe arrivare in futuro.NIssanPulsarDIGT190-017Vedetela più che altro come una Pulsar con più verve, che mantiene intatte le doti di comfort e abitabilità ma aggiunge un po’ di pepe nel motore. L’abitacolo è ampio e luminoso, più di quello che ci si aspetterebbe da una vettura di segmento C; comfort e silenziosità di marcia restano notevoli anche in questa configurazione “sportiva”. Il motore è silenziosissimo, forse fin troppo, ed è soggetto a un certo turbo lag, che richiede un uso frequente del cambio per restare nella zona “buona”, che parte da circa 3.000 giri, regime a cui il millesei giapponese inizia a fare realmente sul serio; la coppia di 240 Nm arriva quindi un po’ in alto. Sotto questa soglia la Pulsar è più morbida che cattiva, ma in generale offre un ottimo comfort e si muove spedita, con consumi accettabili (nel nostro test 7,2 litri per 100 km) ma se volete il meglio… fatela “girare”.

 

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