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Prova nuova Kia Niro EV, l’elettrica “giusta”

Nessun eccesso, solo tanta concretezza e tecnologia al servizio della sicurezza. Ecco il responso dopo 1.000 km di test

Prima di iniziare la lettura, chiariamo subito un punto: no, non è una prova di 1000 km con una sola ricarica. Purtroppo non siamo ancora a tali livelli di autonomia elettrica. Non lo è Kia con la Niro elettrica, non lo è nessuna Casa automobilistica. 1.000 km è la distanza che ho percorso per farmi un’idea ben precisa di questa macchina, di cui alla fine vi dirò autonomia reale ed efficienza. Non prima di avervi raccontato com’è conviverci ogni giorno.

Dimensioni e concorrenti della Kia Niro

Iniziamo dalle dimensioni. La Kia Niro è lunga 4,42 metri, larga 1,83 e alta 1,56: ciò significa che si inserisce nel segmento dei SUV (o dei crossover se preferite) di segmento C. Rispetto alla prima generazione è stata completamente stravolta nel design, ora caratterizzato soprattutto dal montante posteriore massiccio e da proporzioni che non inseguono, come impone la moda, la percezione di larghezza a tutti i costi. Tutta nuova è anche la piattaforma su cui la Niro è costruita e, per completare il quadro dei numeri, la capacità del bagagliaio è pari a 475 litri in configurazione 5 posti, 1392 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. 

Kia (e Hyundai) leader nell’elettrificazione

Se si parla di elettrificazione, Kia e il Gruppo Hyundai di cui fa parte hanno poco o nulla da imparare. Anzi, non c’è nessuno al loro livello: pensate infatti che la Niro, solo la Niro, si può avere in variante full hybrid, plug-in hybrid ed elettrica, questa appunto. Per chi ancora non avesse le idee del tutto chiare, full hybrid significa che l’elettrico può muovere in autonomia l’auto, sebbene per poche centinaia di metri: la batteria ha una capacità di 1,32 kW/h. La plug-in hybrid è invece ricaricabile dalla presa di corrente, per un’autonomia elettrica di circa 50 km; nel caso della full electric, a spingere è solo il motore elettrico, qui alimentato da una batteria da 64,8 kWh di capacità netta, per 460 km di autonomia dichiarata. 

La città è il suo habitat

250 chilometri ed ecco la prima conferma. In quanto elettrica, la Niro EV dà il meglio di sé – in termini di efficienza – in città e nei percorsi extraurbani, soprattutto quelli pianeggianti. Ovvero in tutte quelle tipologie di percorso in cui ci sono cambi di ritmo che danno modo al sistema di recuperare energia nelle fasi di frenata e rallentamento (a proposito: l’intensità della rigenerazione – e quindi del rallentamento – in fase di rilascio si regola tramite dei paddles dietro al volante). 

Ma non è solo una questione di efficienza, perché l’elettrico si esprime al meglio in città anche in virtù delle sue caratteristiche di erogazione: i 395 Nm di coppia vengono erogati immediatamente. Ma questo non è un mistero, è così per tutte le elettriche. Così come è la norma che il pacco batterie sia posizionato sotto al pavimento della vettura, a vantaggio della distribuzione dei pesi. 

Confortevole nonostante il peso delle batterie

Continuo a parlare di peso per parlare di comfort: spesso, sulle primissime elettriche, molle e ammortizzatori erano un po’ troppo rigidi per frenare la massa aggiuntiva causata dalle batterie. Detto che ci sono ancora grandissimi margini di miglioramento, per tutti i brand, il comfort delle ultime macchine a batteria è già migliorato. Una tendenza che la Niro EV conferma, con la sua capacità non solo di appiattire quasi tutto ciò che passa sotto alle ruote ma anche per lo smorzamento esemplare delle vibrazioni. 

 

Le risposte del motore

204 CV e 395 Nm di coppia, come vi ho già detto. Inoltre, il motore è posizionato davanti e quindi naturalmente anche la trazione. Bastano queste poche informazioni per intuire che la sportività non è in cima alla lista delle priorità della Kia Niro EV. Sia chiaro, c’è spinta a sufficienza per cavarsela alla grande in ogni situazione, anche in salita e a pieno carico, però le prestazioni di certe elettriche drasgter restano distanti anni luce. E sapete che c’è? Dopo 500 km al volante della Niro sono sempre più convinto – come ho già detto in altre prove – che è molto più coerente la linea di Kia. Sì perché se stiamo mettendo da parte oltre un secolo di evoluzione tecnologica sui motori endotermici per rispettare l’ambiente, beh, accelerare oltre 2 tonnellate con la rapidità di un proiettile è tutto fuorché ecosostenibile.

Il piacere di guida tra le curve

La messa a punto del telaio è coerente con le prestazioni del motore. Se dovessi definire il comportamento stradale della Kia Niro EV direi “rotondo”, ben accordato. Non c’è un aspetto che spicchi su un altro, tutto è perfettamente in linea con lo spirito votato al comfort e alla sostenibilità di questa macchina. I limiti di tenuta sono alti, le reazioni sempre misurate – e comunque tenute a bada dall’elettronica – e così gli eccessi alla guida vengono “morbidamente” smorzati dall’auto. 

Connessa gratuitamente per 7 anni

Capitolo connettività: i due schermi per infotainment e strumentazione sono entrambi da 10,25 pollici, ad alta risoluzione. Il sistema multimediale è connesso in rete, gratuitamente per 7 anni sulla versione elettrica, ed è dotato di navigazione integrata e lettura in tempo reale del traffico. Non mancano ovviamente Apple Car Play e Android Auto, né la funzionalità Vehicle to Device, che consente di ricaricare – a 3 kW – dispositivi come e-bike, computer portatili, e-bike e tanto altro. Altro grande classico delle auto moderne e che anche sulla Niro non manca è la possibilità di cambiare la mappatura tra Eco, Normal e Sport.

Sicura e previdente, sempre

Già che siamo in tema di tecnologia, un discorso a sé lo meritano i sistemi di assistenza alla guida. Sì perché se Kia è molto avanti in tema di elettrificazione, sulla guida assistita non è da meno. La Niro EV dispone di tutto il meglio oggi consentito dalla legge e per una volta mi sento di elogiare il funzionamento del sistema di mantenimento della corsia. Sulle prime risulta un po’ invasivo, alla lunga si rivela un compagno di viaggio rassicurante. Sai che è lì, che ti rimette letteralmente in carreggiata se per qualsiasi motivo  stai abbandonando la linea ideale.  Il sistema più evoluto tra quelli disponibili sulla Niro EV è l’Highway Driving Assist, che controlla a distanza dagli altri veicoli e il rispetto delle linee di corsia agendo in autonomia su acceleratore, freno e sterzo.

Abitabilità e piccole “furbate” che piacciono

750 km, la prova è a tre quarti e ovviamente mi è capitato di viaggiare anche con i miei figli. Inizio col dire che caricare i seggiolini è un’operazione agevole che richiede poco sforzo e pochissimo tempo. Se a viaggiare sono invece degli adulti, beh a un’auto lunga quattro metri e quarantadue è difficile chiedere di più. Quattro persone alte come me, magari anche un po’ di più quindi fino a circa un metro e 85, viaggiano comodamente anche per ore. Il quinto? Ci sta, però se non si vuole stare stretti è meglio che in mezzo viaggi un ragazzino.

Vivendo l’auto ogni giorno ci sono diverse piccole cose che ti conquistano. Soluzioni magari non nuove né complesse, che però si fanno apprezzare. Mi viene in mente l’appendiabiti ricavato sugli schienali dei sedili anteriori, dando senso così a uno spazio da sempre sprecato. Molto comodo, anche in questo caso non è una novità ma chissà perché molte elettriche non ce l’hanno, il vano sotto al cofano per riporre i cavi di ricarica. Per non dire poi delle prese USB sui sedili anteriori, molto comode. Chiudo con il sistema che previene gli incidenti in retromarcia, davvero molto efficace. 

Efficienza e ricarica

Il chilometro numero 1.000 si sta avvicinando e a questo punto non posso che parlare di consumi e autonomia. Il valore medio di consumo nel corso del test è stato di 17,2 kWh per 100 km, pari a 5,8 km per kWh e, quindi, quasi 380 km di autonomia.  Altra voce importantissima è quella dei tempi di ricarica. La Niro EV accetta una potenza massima di ricarica di 72kW. Detto in altri termini, significa 43 minuti per passare dal 10 all’80%. Caricando invece la Niro EV a 7kW sono necessarie 10 ore abbondanti per lo 0-100%. Ipotizzando invece di attaccarsi alla più classica delle prese di casa con potenza massima erogata di 3 kW, quindi circa 2,3 alla spina, ci vogliono oltre 28 ore per passare da 0 a 100. 

Ricarica in viaggio? Con Kia Charge si ha diritto di accesso a 260,000 stazioni di ricarica in tutta Europa. Al fine di semplificare ulteriormente le cose, non poteva mancare l’app dedicata Kia Charge, che fornisce tutte le informazioni sui punti di ricarica, come posizione, tipo di carica, disponibilità della colonnina e l’aggiornamento dei prezzi in tempo reale. E ovviamente, con Kia Charge è anche possibile pagare direttamente con la carta collegata.

Considerazioni finali e prezzi

Ok, il parziale indica 1000 km ed è quindi il momento di trarre qualche conclusione. Una su tutte: è questo, dal mio punto di vista, il concetto di auto elettrica più coerente con il messaggio di sostenibilità a esso connessa. Potente il giusto, dotata di una batteria sì grande ma non eccessivamente, protettiva verso tutti gli utenti della strada e non solo verso i passeggeri, la Kia Niro EV se la cava alla grande dalla città all’autostrada, anche se per sua stessa natura molto probabilmente è la classica auto che trascorre la maggior parte del proprio tempo in città. 

La giusta misura che caratterizza il progetto Niro si riscontra anche nel prezzo: 42.700 euro in allestimento Business, 48.500 per la Evolution. Ovviamente è più cara delle sorelle ibride, però è anche quella che gode dei maggiori incentivi e delle più grandi agevolazioni, cumulabili tra governative e locali. Il tutto, garantito ben 7 anni o 150.000 chilometri

 

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