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Prova Omoda 9 SHS – L’outsider che punta in alto

Con una dotazione di alto livello, un raffinato sistema ibrido plug-in e un prezzo competitivo lancia la sfida ai modelli premium.

Quando i primi marchi cinesi si sono affacciati in Europa, in molti hanno pensato che i costruttori orientali avrebbero puntato solo alle fasce più basse del mercato auto. Ora le cose stanno prendendo però anche una piega diversa diversa. La prova del nove la dà – poteva forse essere diversamente, visto il nome? – la Omoda 9. Questo SUV ibrido plug-in entra nel segmento D senza alcun timore reverenziale nei confronti dei modelli dei brand più blasonati. Il suo listino non potrebbe essere più semplice: c’è un’unica variante chiamata Premium i-AWD che costa 51.900 euro e ha una dotazione di serie ricchissima. Basti pensare – come anticipato nel momento in cui era stato annunciato il prezzo – che gli unici optional sono le vernici speciali e un ambiente interno rosso al posto di quello nero standard.

Omoda 9

Premium, di nome e di fatto

Per una volta permettetemi allora di iniziare a descrivere l’auto proprio dall’equipaggiamento. In fondo scommetto che la sua completezza sarà tra le principali motivazioni d’acquisto della Omoda 9 Premium. Tanto per cominciare sono standard ampi sedili anteriori rivestiti in pelle Nappa, regolabili elettricamente, ventilati, riscaldati e con cinque funzioni di massaggio.

Quelli posteriori, poi, sono a loro volta reclinabili elettricamente, riscaldati e ventilati.

sedili posteriori Omoda 9

Oltre che alle terga, la macchina pensa però anche ai timpani degli occupanti, con uno stereo Sony con 14 speaker. Un altro elemento di pregio è il tetto panoramico apribile. A livello hi-tech si segnala pure un pacchetto con una ventina di ADAS, tra cui spiccano cruise control adattivo, mantenimento di corsia, monitoraggio angolo cieco e assistenza in uscita dal parcheggio. Le trovate più spettacolari? La telecamera 540° con funzione “auto trasparente” e il parcheggio autonomo (APA).

Omoda 9

Spigoli in evidenza

Anche l’occhio ha però la sua parte con la Omoda 9 e non solo per merito dei suggestivi fari full LED Matrix. Nella parte superiore della carrozzeria le linee sono filanti, con il cofano lungo, il padiglione spiovente e la linea di spalla a dare slancio all’insieme. Nel frontale e in coda, invece, è impressionante come i designer abbiano calcato la matita sugli spigoli, per aumentare la sensazione di larghezza e la presenza scenica sulla strada.

Faro Omoda 9

Il risultato è un aspetto grintoso e imponente, ottenuto comunque senza scendere a compromessi sul fronte dell’efficienza aerodinamica. Il Cx è infatti pari a 0,308, mentre la lunghezza complessiva è di 477 cm, misura che fa di questo SUV l’indiscussa ammiraglia Omoda.

plancia Omoda 9

Come un salotto

Gli interni sembrano confezionati con grande cura. Se dei sedili ho già detto, qui voglio sottolineare l’uso di pelle anche sul mobiletto centrale e quello di un vellutino scamosciato sull’imperiale. Al tocco artigianale delle cuciture fa da contraltare il look tecnologico della plancia. Qui un unico pannello lucido ricurvo integra il doppio schermo da 12,3 pollici per strumentazione e infotainment, cui si aggiunge l’head-up display. Il cruscotto alle spalle del volante, lo vedete qui sotto, offre tante informazioni ma alcune scritte sono un po’ piccole e la leggibilità non è immediata.

strumentazione Omoda 9

La Casa ha scelto saggiamente di mantenere tre manopole per la gestione per esempio della climatizzazione e la selezione modalità di guida. Questi comandi fisici sono sicuramente più funzionali rispetto a quelli tattili presenti sulle razze del volante e alla navigazione nei menù del display centrale.

Omoda 9

Il powertrain e le prestazioni della Omoda 9

La Omoda 9 adotta un powertrain Super Hybrid System, come sintetizzato dalla sigla SHS che compare anche nel titolo. Dietro la definizione si cela un ibrido plug-in evoluto, composto da un motore 1.5 turbobenzina a ciclo Miller, abbinato a un cambio a tre rapporti e a tre motori elettrici. Di questi, uno da 238 CV si occupa di dare sempre forza alle ruote posteriori, mentre gli altri due agiscono sulle ruote anteriori, a supporto dell’unità termica. Quello meno potente ha peraltro il compito principale di ricaricare il pacco batterie da 34,5 kWh, che accetta ricariche anche a corrente continua fino a 65 kW. Il sistema sviluppa in totale 537 CV e 650 Nm di coppia e per un’accelerazione 0-100 km/h in soli 4,9 secondiL’autonomia in modalità elettrica arriva fino a 145 km. Quella complessiva supera invece i 1.100 km grazie a un serbatoio da ben 70 litri.

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