Regolazioni in punta di dita
Il posto di guida della Omoda 9 si regola in maniera completamente elettrica, volante compreso. Tra le cose che si possono personalizzare c’è anche il supporto per le gambe. Una volta completate le operazioni, ci si ritrova comunque seduti abbastanza in alto, in una posizione poco sportiva ma rilassante, in linea con lo spirito del modello.

Anche in seconda fila si sta da re, con un mare di centimetri per le gambe e la possibilità di regolare il modo indipendente la climatizzazione. Il passo generoso (280 cm) dà insomma i suoi frutti. Quanto invece al bagagliaio, la sua capacità è discreta e nulla più. Serbatoio e batteria grandi e motore posteriore gli rubano un po’ di spazio, con il risultato che la soglia è abbastanza distante da terra e lo sviluppo in altezza non è eccezionale.

W la semplicità
Quando viene il momento di muoversi tutto è improntato alla massima praticità. È sufficiente per esempio indossare la cintura di sicurezza e schiacciare il freno perché l’auto sia pronta a partire. Il powertrain è molto complesso e può funzionare in svariate maniere, come dimostra lo schema qui sotto. Il bello, tuttavia, è che, una volta impostato il driving mode preferito (e ce ne sono ben sei, Eco, Normal, Sport, Neve, Sabbia e Fuoristrada) e – al limite – l’intensità della frenata rigenerativa, il pilota non deve più preoccuparsi di niente. L’elettronica di bordo pensa a tutto, con passaggi di consegne sempre molto dolci tra i vari propulsori quando si guida normalmente.

Possente, non sportiva
Ecco, proprio la guida senza tanti grilli per la testa è quella più indicata per godersi al meglio la Omoda 9. Ok, di potenza ce n’è da vendere e negli scatti al semaforo si può far mangiare la polvere a fior di sportive. Tuttavia, al di là dei 537 CV indicati nella scheda tecnica, le risposte della trasmissione e dell’impianto frenante, così come dello sterzo, denotano un’indole tranquilla e turistica.

Gli ammortizzatori a controllo elettromagnertico CDC sono di serie e possono anche impegnarsi per tenere a bada il rollio e migliorare la precisione di guida. Le leggi della fisica valgono però anche per la Omoda 9. Con una massa di quasi 2,3 tonnellate e il baricentro alto è meglio godersi la macchina per quella che è, ovvero un comodo SUV da viaggio.

Promossa per i consumi
In questo senso devo fare un plauso all’efficienza. La Casa dichiara 1,7 litri per 100 km nel ciclo WLTP quando la batteria si accolla quasi tutto il lavoro e 7 litri quando invece è completamente scarica. Viaggiando al piccolo trotto in modalità Normal su strade extraurbane, ho letto sul computer di bordo un dato di 5,7 l/100 km, comunque positivo vista la mole del mezzo e le sue prestazioni.
