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Prova Opel Corsa Electric – Cittadina modello

La piccola di Rüsselsheim si aggiorna. Al vertice della gamma c'è la versione Electric, un'auto dalle molte facce

Rightsizing

In un’epoca in cui la maggioranza delle presentazioni riguarda ormai crossover e SUV affette da gigantismo, fa un certo effetto (ma potrei dire anche piacere) tornare ad accomodarsi su una normale vettura di segmento B. In questo senso la Opel Corsa Electric ha quelle dimensioni che mettono d’accordo un po’ tutti. La carrozzeria è lunga 406 cm, una misura che crea poco impaccio quando anche ci si trova a manovrare in spazi stretti, complice pure una visibilità più che accettabile in tutte le direzioni. Nonostante questa compattezza il posto di guida accoglie bene i piloti di tutte le taglie. Gli arredi hanno un bell’aspetto e lasciano tutti i comandi a portata di mano, compresi quelli della climatizzazione che restano di tipo fisico e non confluiscono nei menù del touchscreen. Qualche plastica ha un’aria un po’ triste ma non si può certo chiedere troppo, vista la categoria. E lo stesso vale anche in termini di abitabilità posteriore, comunque buona per due adulti.

Opel Corsa Electric sedili

Che flemma!

Mettendosi al volante della Opel Corsa Electric è bene mettere subito a fuoco il fatto che l’auto disponga di tre modalità di guida. Lo dico perché se su altri modelli si fa una certa fatica a cogliere le differenze tra un driving mode e l’altro, qui le cose cambiano radicalmente. In Eco, per esempio, la potenza disponibile si riduce a soli 82 CV. Sull’altare dell’efficienza vengono sacrificati anche 80 Nm di coppia. Il risultato sono spunti blandi, almeno fin tanto che non si entra in scivolata sull’acceleratore. In cambio si vede la carica della batteria scendere altrettanto piano, complice il fatto che pure la climatizzazione (con pompa di calore) si mette a lavorare a mezzo servizio.

Opel Corsa Electric

In medio stat virtus

All’estremo opposto si colloca la modalità Sport, che mette a portata di piede ogni singolo cavallo e tutti i newtonmetro che può sviluppare il motore. Selezionando questa funzione si nota anche un notevole aumento della consistenza dello sterzo. Si tratta però di una modifica che ha un qualcosa di artificioso e che non è accompagnata da reali benefici in termini di feeling o di piacere di guida. A conti fatti – a meno che la batteria non sia agli sgoccioli o non si debba portare di corsa la moglie a partorire in ospedale – la soluzione migliore è viaggiare con la modalità di guida Normal. Anche in questo caso potenza e coppia scendono (rispettivamente a 109 CV e 220 Nm), ma le caratteristiche dell’erogazione fanno sì che non si abbia mai l’idea che manchi qualcosa. Il fondo, per quanto sia un po’ sovrappeso come tutte le elettriche, la Corsa è pur sempre di un’utilitaria.

Opel Corsa Electric

Tutto sotto controllo

Gira e rigira, l’habitat della Corsa Electric è chiaramente rappresentato dalle aree urbane. Considerati tuttavia l’autonomia e i tempi di ricarica, non sembra un’azzardo eccessivo pensare a questa Opel come a un’auto capace di muoversi anche a medio raggio. In questo senso giocano un ruolo importante una velocità massima adeguata anche ai trasferimenti autostradali (150 km/h) e un buon comfort di marcia. Che un’auto elettrica sia silenziosa non è certo una novità, ma il fatto che l’assetto sappia filtrare bene le malformazioni della strada non si può mai dare per scontato. Qui i tecnici sono invece riusciti a trovare un giusto compromesso tra molleggio e controllo dei movimenti del corpo vettura tra le curve. Ora non vi nascondo che sarei molto curioso di provare anche la ibrida. Ne riparleremo l’anno prossimo.

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