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Prova Renault Mégane E-Tech Electric: come va l’elettrica 2.0

La nuova compatta a batterie apre la nuova era dell'elettrificazione per la Casa delle Régie. Sviluppata attorno all'inedita piattaforma CMF-EV, offre un'esperienza di viaggio unica

Drive

Il posto di guida della Renault Mégane E-Tech Electric si adatta bene ai piloti di tutte le taglie. Tutti i comandi si trovano a portata di mano e molte funzioni possono essere gestite tramite i tasti sul volante o anche con i comandi vocali. A spiazzare un po’ è solo la presenza di ben tre leve sulla parte destra del piantone dello sterzo, affollato come un ceppo di coltelli da cucina. Per la cronaca, la leva più in alto è quella del cambio, spostato qui per liberare spazio nella zona centrale della plancia, mentre nella parte bassa c’è quella per gestire l’infotainment senza agire sul touchscreen.

Renault Mégane E-Tech Electric

Spazio tanto, luce meno

Anche chi siede nella zona posteriore dispone di tanto spazio, più di quello che si si aspetterebbe viste le dimensioni esterne. Il divano, tra l’altro, può accogliere bene anche tre adulti visto che la parte centrale, a differenza di quanto accade in altri casi, è ben sagomata e imbottita a dovere. Se di qualcosa ci si deve lamentare stando dietro è casomai della scarsa luminosità dell’ambiente. I finestrini (peraltro fumè sulla vettura in prova) sono piuttosto piccoli e tra l’altro non scendono nemmeno fino in fondo.

Renault Mégane E-Tech Electric

Lo specchio magico

Nei primi metri la Renault Mégane E-Tech Electric mostra uno dei suoi per fortuna pochi limiti, ovvero la scarsa visibilità. La vista di tre quarti anteriore è limitata dall’ingombro dei montanti e degli specchietti retrovisori, mentre quella posteriore risente invece delle dimensioni ridotte del lunotto. Per ovviare al problema i tecnici Renault hanno studiato uno specchietto interno che può diventare uno schermo sui cui vengono proiettate le immagini riprese da una telecamera sopra il lunotto. In manovra si può comunque contare anche su sensori e ulteriori telecamere per non rischiare l’incolumità della carrozzeria parcheggiando a incastro.

Renault Mégane E-Tech Electric

Come una fionda

Con il salire della velocità la Renault Mégane E-Tech Electric EV60 220 CV mette in mostra una notevole vivacità. In particolare impressiona la prontezza con cui la macchina risponde a ogni pressione sull’acceleratore. Specie se si è selezionata la modalità di guida Sport i sorpassi vengono completati in un batter d’occhio, a vantaggio della sicurezza e del piacere di guida. Se si affonda il piede destro la spinta è possente, ben più di quanto lascerebbero supporre i 300 Nm scritti dalla scheda tecnica e i 7,4 secondi indicati per lo 0-100.  Anche in Comfort e addirittura in Eco, che sacrifica un po’ le prestazioni sull’altare dell’efficienza, le reazioni sono comunque brillanti.

La sostenibile leggerezza dell’E-Tech

La vivacità della Mégane E-Tech Electric dipende anche dalla sua capacità di contenere la massa complessiva. Intendiamoci, anche nel suo caso l’espressione “elettrica leggera” resta sempre un ossimoro, come “ghiaccio bollente”. La compatta della Régie fa però meglio di tante rivali sulla bilancia, fermando l’ago da 1.513 a 1.636 kg a seconda delle versioni. Il fatto che la macchina non sia tanto sovrappeso si sente anche tra le curve. Questa Renault accusa un lieve sottosterzo se si entra in curva con irruenza, ma una volta trovato l’appoggio sulle ruote esterne ha limiti di tenuta molto elevati. Una grossa mano in questo senso la danno sicuramente i cerchi da 20 pollici con gomme 215/55. dell’allestimento Iconic. Non serve la sfera di cristallo per prevedere che con quelli da 18 la guida si faccia meno precisa, a vantaggio tuttavia di un maggior comfort sullo sconnesso.

Facciamo i conti

Da ultimo, due parole sulle percorrenze registrate durante la prova, come di norma peggiori rispetto al dato dichiarato. In 75 km di percorso misto, con poca città e un po’ di autostrada – condizioni quindi non molto favorevoli per un’elettrica –  la Mégane E-Tech Electric ha consumato il 23% della carica, nonostante una guida abbastanza tranquilla. Adottando invece una condotta sportiva, nei successivi 29 km di strade collinari si è “bevuta” un ulteriore 15%. Per cercare di preservare la carica è sempre bene cercare di sfruttare al meglio la frenata rigenerativa, la cui intensità può essere regolata agendo con le palette sul volante. Quanto infine ai tempi di ricarica, ecco le specchietto riassuntivo realizzato dalla Casa.

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