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Prova Skoda Kamiq 2024: ora è più ricca e sportiva

Il B-SUV ceco si concede un facelift e si aggiorna per bissare i successi del recente passato

La Skoda Kamiq conquista subito offrendo una notevole quantità di spazio in tutte le direzioni. Il pilota, in particolare, può contare su ampie regolazioni per cucirsi addosso il posto di guida, mentre i passeggeri posteriori – anche se di altezza superiore alla media – riescono a stendere le gambe meglio che su altre concorrenti. A livello di qualità percepita il quadro è abbastanza positivo. Tutto è assemblato per bene, la parte superiore della plancia è in schiumato morbido e l’unica cosa che fa un po’ storcere il naso è il fatto che molti componenti in plastica abbiano finiture superficiali diverse. In occasione di questo test drive ho potuto provare due diverse versioni della Skoda Kamiq, una 1.0 TSI 115 CV a cambio manuale in allestimento Selection e una 1.5 TSI DSG Monte Carlo. Ognuna ha una sua personalità e risponde a bisogni diversi. Vediamole in dettaglio.

Skoda Kamiq Monte Carlo sedili

Un jolly tuttofare

La Kamiq equipaggiata con il motore 1.0 TSI da 115 CV si presta bene a vestire sia i panni di seconda auto di casa che quelli di unico mezzo di famiglia. A dispetto della cilindrata contenuta il tre cilindri turbo non si presta bene solo agli spostamenti brevi a ridosso delle aree urbane. Ha infatti un’insospettabile vivacità ai bassi regimi che gli consente di adattarsi senza difficoltà a un impiego a 360 gradi. L’elasticità permette rilanci brillanti in tutte le marce a esclusione della sesta. Con la sua lunghezza, questa va vista più come una specie di overdrive utile a tenere bassi il numero di giri, i consumi e la rumorosità nei trasferimenti autostradali. Solo in allungo il mille mostra di avere il fiato un po’ corto, ma a questo punto per lamentarsi ci vuole davvero un bel coraggio.

Skoda Kamiq Monte Carlo

Accoppiata vincente

Le note più positive vengono però ancora una volta dal TSI 1.5, già apprezzato in passato su altri modelli del Gruppo VW,. Questo quattro cilindri ha infatti un’erogazione praticamente da manuale. Inizia a spingere presto con decisione, sfodera una progressione notevole e non si fa pregare se c’è da spingere la lancetta del contagiri oltre quota 6.000. La sua spalla ideale è il cambio DSG. Da una parte è dolce quando innesta automaticamente i suoi 7 rapporti nelle modalità di guida più tranquille. Dall’altra è rapido a rispondere ai comandi del pilota quando questi decise di inserire le marce di persona con le levette al volante.

Che gusto! 

Chi soffre di pruriti cronici al piede destro trova nella Kamiq 1.5 TSI DSG Monte Carlo una cura molto efficace, specie la macchina è dotata del Drive Pack opzionale (1.400 euro). Questo porta in dote tra le altre cose lo Sport Chassis Control, con sospensioni ribassate di 15 mm e una regolazione su due livelli dell’assetto. Con anche ruote da 18 pollici, la Kamiq disegna le curve con grande precisione, assicurando un coinvolgimento e un piacere di guida davvero non comuni nella categoria.

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