La Subaru Forester accoglie il pilota con un posto di guida ben progettato. Così come il volante, il sedile si lascia regolare bene e poggia su attacchi studiati per ridurre gli scuotimenti e le vibrazioni in marcia.
Molto bene sono trattati anche i passeggeri posteriori, che possono salire a bordo attraverso porte che si spalancano ad angolo retto e hanno tanti centimetri sia per le gambe che per la testa e le spalle.
Il bagagliaio, dal canto suo, ha una capacità che va dai 508 ai 1.731 litri, niente male pensando che la Forester è lunga 467 cm e che gli ingegneri hanno dovuto trovare posto per la batteria e gli organi della trazione integrale.
Ama le buone maniere
Quando ci si mette in movimento, la prima impressione che si ha è quella di una encomiabile fluidità di marcia. Il motore non mette in mostra una gran castagna, ma gira molto tondo e sale di giri senza incertezze, rendendo gli spostamenti gradevoli e rilassanti. I due motori e il comparto trasmissione si dimostrano ben affiatati e sono gestiti con dolcezza e tempismo dalla centralina. Accelerando in modo graduale, il quattro cilindri boxer si mantiene di norma ben al di sotto dei 2.000 giri, mentre la Forester avanza senza sforzo apparente e con una buona silenziosità. Accelerando con decisione manca però smalto e il rumore si fa sentire più della spinta in avanti. Il tempo nella classica prova 0-100 è di 12,2 secondi, davvero niente di speciale.
Non corre ma scorre
Le modalità di guida a disposizione sono due, I (Intelligent) e S (Sport), selezionabili con un tasto sulla razza destra del volante. La prima privilegia comodità ed efficienza, come è giusto che sia nell’uso quotidiano. La seconda fa girare il motore a un regime più elevato e aumenta un po’ il freno motore in rilascio, rendendo anche un po’ più coinvolgente l’eventuale selezione manuale dei rapporti attraverso le palette al volante. Dato però che l’elettronica sembra sempre fare da filtro tra i comandi del pilota e le risposte della Forester, non viene molta voglia di guidare in modo arrembante.
Meglio adottare uno stile pulito e puntare sulla scorrevolezza, anche perché l’assetto ha una taratura di compromesso, adatta anche alle uscite fuoristrada. Dove molte SUV imborghesite alzerebbero bandiera bianca la Forester si rimbocca le maniche e affronta con incedere sicuro fango, canali, pietre e radici. Ciò non significa comunque che le curve siano indigeste a questa Subaru, che nel misto dimostra meno delle 1,7 tonnellate indicate nella scheda tecnica.