La Volkswagen ID.3 è un modello molto importante per la Casa di Wolfsburg, sia per quello che simboleggia sia per il suo ruolo strategico. È infatti stata la prima auto elettrica a marchio VW ed è quella che si rivolge a tutt’oggi al pubblico più vasto. È quindi normale che la Volkswagen abbia per lei un occhio di riguardo e la coccoli più di quanto non faccia con gli altri modelli della gamma. A una distanza relativamente breve dal lancio, ecco dunque arrivare un aggiornamento consistente, che tocca svariati ambiti. Andiamo a scoprire le novità principali.
La Volkswagen ID.3 si dà un tono
Davanti a quello che è a tutti gli effetti un restyling, è impossibile non partire proprio dalla linea, rivista soprattutto a livello del frontale. La Volkswagen ID.3 sfoggia prima di tutto un nuovo cofano, che si estende fino alla base del parabrezza, facendo sparire la fascia in plastica nera presente sinora. Nella parte bassa, poi, spicca un paraurti più sportivo, con due aperture verticali ai lati che aggiungono un po’ di grinta. I fari anteriori non cambiano mentre dietro i LED si allungano sul portellone rimpiazzando quelli che prima erano semplici catarifrangenti. L’aspetto è dunque nel complesso più maturo e personale.
Misure identiche
In tutto questo le misure non cambiano, con la differenza tra il prima e il dopo che si quantifica in un paio di millimetri. Nella scheda tecnica della Volkswagen ID.3 lunghezza, larghezza e altezza continuano a essere pertanto di 426, 181 e 156 cm, mentre il passo è di 277 cm. Detto questo, è inutile aspettarsi che cambino l’abitabilità (sempre ottima) e il volume utile del bagagliaio. Questo rimane di 385 litri, parte dei quali possono essere sfruttati con un pratico doppio fondo. Ora concentriamoci però sugli arredi, perché mutano in modo sostanziale, sulla base anche delle indicazioni giunte dalla community dei clienti.
Un bel salto di qualità
Qualcuno in passato aveva storto il naso per l’aria un po’ plasticosa dell’insieme e in Volkswagen sono corsi ai ripari. Sulla ID.3 arrivano così materiali schiumati e soffici al tatto assieme a cuciture che danno un’idea di artigianalità e migliorano la qualità percepita anche a livello di pannelli delle porte. A margine si segnala la presenza di nuovi rivestimenti che appagano il tatto e la coscienza ecologica, con la corona del volante in simil pelle e un tessuto in microfibra a effetto scamosciato ottenuto per buona parte da materiale di riciclo. In mezzo alla plancia troneggia fiero lo schermo da 12 pollici, che ora è standard su tutti gli esemplari.
Balzo tecnologico
Se l’hardware si evolve, il software fa lo stesso, con funzioni più avanzate e la possibilità di impiegare nuove app che semplificano la vita a batterie, pianificando meglio per esempio i percorsi in base alle ricariche da compiere. A proposito di ricariche, queste si possono ora effettuare presso certe colonnine con il sistema Plug&Charge, con riconoscimento automatico della vettura. Non manca nemmeno un head-up display con realtà aumentata e si aggiornano pure gli ADAS, con l’arrivo dell’assistenza al cambio di corsia e la capacità di memorizzare le manovre in parcheggio.
La gamma e il listino prezzi
La Volkswagen ID.3 è proposta di nuovo in due versioni, entrambe con motore posteriore da 204 CV. Quella chiamata Pro Performance ha la batteria da 58 kWh e un’autonomia di 397-429 km. Con la Pro S – che ora accetta ricariche fino a 170 kW – i numeri salgono rispettivamente a 77 kWh e 529-558 km. Quanto infine ai prezzi, il listino si apre con i 41.900 euro necessari per la ID.3 Pro Performance base. Per il resto – prima di passare alle impressioni di guida – in fatto di prezzi ed equipaggiamenti dicono tutto le due slide pubblicate qui sopra e qui sotto. Attenzione giusto a una cosa: la ID.3 Pro S al momento è solo a quattro posti e non a cinque come la sorella.