Come va in città, piacere di guida, comportamento in autostrada
Per quanto matura, per quanto capace di affrontare ogni tipo di percorso, la Volkswagen Polo è pur sempre un’auto di segmento B (4,05 metri di lunghezza, 1,75 di larghezza, 1,45 di altezza). Una macchina che ragionevolmente verrà utilizzata soprattutto in città, a maggior ragione se alimentata a metano. Cominciamo proprio dal motore, che con la sua coppia in basso è garanzia di risposte pronte: a 1.800 giri viene raggiunto il picco ma la spinta è decisa già a 1.400 circa.
Risposte ovviamente mai sportive, brillanti quanto basta però per scongiurare un utilizzo troppo frequente del cambio. A proposito di cambio, secondo me non ci sarebbe stata male la possibilità di avere come optional l’automatico DSG. Per il resto l’assorbimento delle asperità è irreprensibile, sia nella buca singola, anche molto profonda, sia nel caso del classico pavé. Il che non è scontato, quando ci sono dei kg in più: accade spesso su altri modelli con alimentazione a gas, così come sulle ibride (specialmente plug-in, dotate dunque di grandi pacchi batterie).
Piacere di guida e comportamento in autostrada
Al di fuori delle mura cittadine, dove i 90 CV del motore potrebbero sembrare pochi, ci si rende ben presto conto che si dispone della spinta necessaria per tenere il ritmo del traffico. Ovvio, quando si viaggia a circa 120 km/h, i sorpassi non sono fulminei e in salita potrebbe succedere di dover scalare dalla sesta alla quinta, ma non si ha mai la sensazione di essere a corto di “fiato”. Una piacevole sorpresa la Polo la riserva quando iniziano le curve: nonostante non sia e non voglia essere sportiva, offre inserimenti insospettabilmente rapidi, elevate velocità di percorrenza e buona agilità nei cambi di direzione.