Il ciclo di vita media di un’auto è attorno ai sette anni e quando la sua carriera ha una durata diversa è spesso perché è più breve. Fa dunque un certo effetto che la Volkswagen T-Roc sia arrivata a circa otto anni di onorato servizio prima di passare il testimone a una nuova generazione. I motivi principali di tanta longevità sono sostanzialmente due. Da una parte il modello uscente è invecchiato bene, tenendo botta sul mercato fino all’ultimo. Dall’altra i vertici Wolfsburg si sono presi tutto il tempo necessario per prendere bene la mira e provare a fare di nuovo centro, nel cuore del mercato. Dal 2017 a oggi la prima serie è stata venduta in oltre due milioni di esemplari e la T-Roc 2026 è chiamata a bissare il suo successo. Per farlo si sposta verso il segmento C e si arricchisce di tante tecnologie, diventando come si suol dire “più macchina”. I primi esemplari saranno disponibili a gennaio, ma io l’ho già provata in anteprima e adesso vi racconto le mie impressioni.

La T-Roc affila le unghie
La Volkswagen T-Roc è nuova di zecca ma mantiene comunque alcuni tratti familiari. Gli elementi di continuità sono soprattutto le proporzioni tra i volumi e il taglio della zona posteriore, con il montante C e il lunotto inclinati. Per il resto lo stile segna una svolta netta, apparendo più dinamico. Il primo elemento distintivo è il frontale grintoso, con la presa d’aria inferiore spalancata e i fari dallo sguardo truce, collegati da una fila di LED, con eventuale tecnologia LED Matrix IQ.Light. Lungo le fiancate spiccano invece i parafanghi sottolineati da nervature decise e i passaruota appattiti. In coda invece si contendono gli sguardi il fascione paraurti e i gruppi ottici, che si estendono da parte a parte.

Le misure della T-Roc 2026
Parlando di dimensioni, la T-Roc 2026 nasce sulla base della piattaforma Mqb Evo ed è lunga 437 cm, una dozzina più che in passato. Questa misura la mette più o meno a metà strada tra la T-Cross (414 cm) e la Tiguan (454 cm). Crescono anche il passo (263 cm, circa 3 più di prima) e – questione di millimetri – altezza e larghezza, rispettivamente pari a 156 e 183 cm. A richiesta i cerchi adesso possono raggiungere anche i 20 pollici. Assieme agli ingombri è aumentata pure l’efficienza aerodinamica. I tecnici parlano di un miglioramento di circa il 10%, con il Cx che si attesta a 0.29. Lo stretching delle lamiere ha riflessi positivi sulla spaziosità dell’abitacolo e sulla capacità del bagagliaio. Il volume utile ora è di 475 litri (30 più di prima).


Un ambiente accogliente
Venendo all’abitacolo, la nuova Volkswagen T-Roc non ha nulla da invidiare alle sorelle maggiori Tiguan e Tayron in fatto di qualità percepita. Inserti in tessuto, componenti soft touch, luci ambiente e attenzione ai dettagli danno l’idea che l’ambiente sia accogliente e curato.

Lo stile della plancia è essenziale e lineare. A dominare la scena è una coppia di schemi. Alle spalle del volante c’è il cruscotto digitale da 10, 25” con grafica configurabile. Più a destra c’è poi il touch screen da 12,9″ con connettività wireless Android Auto e Apple CarPlay, con possibile integrazione di ChatGPT. I tasti fisici sono pochini, ahimè. Il display mostra tuttavia una barra superiore con shortcut personalizzabili, mentre alla base c’è una barra per le regolazioni del climatizzatore e del volume.


Addio cambio manuale
Con il selettore del cambio che migra sul piantone dello sterzo (foto sopra), il mobiletto centrale diventa più lineare che mai. Su di esso spiccano la piastra di ricarica a induzione e quello che in VW chiamano il selettore dell’esperienza di guida. Si tratta di un manopolone che può essere premuto, ruotato o usato per lo scorrimento come touch pad. Lo si può usare per cambiare volume, modalità di guida o il colore delle luci ambiente e del cockpit.

Due mild hybrid, per cominciare
Sotto il cofano si assiste a una vera rivoluzione. Se fino a ieri la Volkswagen T-Roc si poteva scegliere solo a benzina o turbodiesel, anche a cambio manuale, oggi è l’ibrido a monopolizzare la scena, abbinato al cambio automatico DSG. Il gasolio è invece bandito definitivamente dalla gamma. Le motorizzazioni disponibili al debutto sono due, entrambe mild hybrid e con trazione anteriore. Si tratta in buona sostanza di due diverse configurazioni del quattro cilindri turbobenzina a ciclo Miller 1.5 eTSI con impianto a 48 V e alternatore-starter. I livelli di potenza sono di 115 oppure 150 CV e i fiori all’occhietto della meccanica sono la turbina a geometria variabile e il sistema ACT, che disattiva un paio di cilindri quando è richiesta poca potenza.

Le novità in arrivo
Nel corso del 2026 la gamma si amplierà con due varianti full hybrid, una primizia assoluta in casa Volkswagen. Già si sa che il powertrain nascerà di nuovo attorno al motore 1,5 e sarà declinato in versioni, da 136 e 170 CV. Non è però tutto. Nella seconda metà del 2026 arriverà infatti anche una versione 2.0 eTSI di nuovo mild hybrid da 204 CV con trazione integrale 4 Motion. Guardando poi al futuro anteriore, ovvero al 2027, Volkswagen svela già l’introduzione della T-Roc R, equipaggiata a sua volta con motore due litri, portato però a ben 333 CV.

Allestimenti e dotazioni
Per adesso conviene spostare l’attenzione sul listino della T-Roc. Gli allestimenti previsti sono tre, Life, Style e R-Line. Il primo monta di serie tra le altre cose cerchi di lega da 17”, avviamento keyless, clima automatico monozona, sensori di parcheggio e telecamera posteriore. Quanto agli ADAS, spiccano il cruise control adattivo e il monitoraggio dell’angolo cieco. L’allestimento Style porta i cerchi a 18” e vede il clima diventare trizona. Aggiunge poi fari a LED Matrix IQ.Light (una novità per il modello), loghi VW illuminati, tetto a contrasto, vetri posteriori scuri, sistema keyless completo, modalità di guida e assistenza al parcheggio, oltre a volante e sedili riscaldabili, quello di guida anche con funzione di massaggio. Al vertice della gamma si pone infine la R-Line. Da fuori la riconosce per l’assetto sportivo, i cerchi e i paraurti specifici. Varcata la soglia con il battitacco R si scoprono poi pedaliera con in acciaio, sedili e volante sportivi. Lo sterzo progressivo, infine, non si vede ma fa una bella differenza nella guida.
I prezzi e l’offerta lancio
E per chiudere, prima delle impressioni di guida, ecco i prezzi. La T-Roc Life da 115 CV costa 33.900 euro, mentre per avere il motore più potente occorrono 36.950 euro. Il sovrapprezzo per l’allestimento Style è di 3.600 euro, mentre per la R-Line (solo in versione 150 CV) la cifra da aggiungere è di 4.700 euro. In entrambi i casi, peraltro, la differenza è inferiore al valore degli equipaggiamenti aggiuntivi e c’è un sensibile vantaggio cliente. Attenzione, infine: in fase di lancio il primo prezzo scende a 30.950 euro. Il giallo di queste foto è l’unica tinta di serie, mentre tra gli optional merita un cenno soprattutto Il tetto panoramico elettrico, che viene 1.350 euro.