Svelata per la prima volta lo scorso mese di giugno, la Volvo EX30 elettrica è finalmente pronta a debuttare sulle strade italiane con un ruolo di prestigio. È infatti la portabandiera del nuovo corso della Casa svedese, determinata a vendere solo auto a batterie a partire dal 2030. Partendo delle questioni economiche, il listino della EX30 si articola attorno a tre versioni. Apre le danze la Single Motor con motore posteriore da 272 CV e batteria da 51 kWh, seguita dalla Single Motor Extended Range che abbina lo stesso propulsore a una batteria da 69 kWh. Completa il quadro la Twin Motor Performance, che aggiunge un secondo motore anteriore e porta la potenza totale a 428 CV, scaricati a terra su tutte e quattro le ruote. Quanto agli allestimenti, anche questi sono tre: Core, Plus e Ultra. Parlando invece di prezzi, si parte dai 35.900 euro della Single Motor Core per arrivare ai 50.900 euro della Twin Motor Performance Ultra. E ora diamo uno sguardo da vicino alla nuova arrivata.
La primatista
Per capire di che pasta sia fatta la Volvo EX30 possono essere d’aiuto un paio di dati. Con i suoi 423 cm di lunghezza è il SUV più piccolo mai prodotto dal brand scandinavo ed è anche la sua auto più ecologica. A livello di stile la linea ha tratti tipici di famiglia, con i LED dei fari anteriori che disegnano per esempio il cosiddetto martello di Thor. Per l’abitacolo il discorso è invece diverso. Una volta aperta la porta, la EX30 sorprende con un minimalismo assoluto. Gli arredi sono essenziali e tutto è confezionato con pochi componenti. Emblematico è il caso dello stereo, che utilizza una soundbar alla base del parabrezza al posto di uno stuolo di altoparlanti. Così facendo la Casa risparmia un po’ di soldi, propone qualcosa di originale e appare pure amica dell’ambiente, facendo ampio ricorso a materiali riciclati (il 25% dell’alluminio e il 17% dell’acciaio e delle plastiche, per la precisione).
Semplificazione estrema
Osservando per bene l’interno si nota come l’opera di semplificazione sia stata fin eccessiva. Dai pannelli delle porte scompaiono per esempio gli alzacristalli, trasferiti nel bracciolo centrale (e ce ne sono solo due per quattro finestrini con un commutatore, come sulla VW ID.3) e la regolazione degli specchietti. Questa si può fare dal touchscreen centrale da 11 pollici abbondanti, ordinatamente suddiviso in cinque sezioni per dare all’utente qualche punto di riferimento.
il sistema operativo sfrutta la tecnologia Android e Google e si usa quindi un po’ come uno smartphone. Le schermate girano bene ma le possibilità di personalizzazione sono limitate e non tutte le funzioni sono facili da raggiungere. Si deve insomma togliere lo sguardo dalla strada anche per operazioni banali, come l’accensione dei fendinebbia. E si passa dal display pure per l’apertura del cassettino portaoggetti.
Meglio davanti che dietro
Accomodandosi a bordo si scopre che la Volvo EX30 accoglie il guidatore con un sedile confortevole, ben profilato e facile da regolare. Nella zona anteriore lo spazio abbonda, mentre chi si accomoda sul divano non ha molti centimetri per le gambe e non ha nemmeno bocchette per l’aria dedicate.
Gli ingegneri Volvo hanno preferito privilegiare il bagagliaio, che ha una capacità di 400 litri e prevede anche un comodo doppiofondo. Utile è anche il piccolo frunk ricavato sotto il cofano, perfetto per sistemare il cavo di ricarica. E adesso passiamo alla prova vera e propria.