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PSA Hybrid Air: siete pronti a viaggiare ad aria?

Pistoni e turbine, niente elettroni, niente batterie, emissioni bassissime e meno di 3 litri per 100 km. La nuova frontiera dell’ibrido sfrutta l’aria compressa come energia complementare, per un’automobile ancora più ecologica

Quando abbiamo creato la sezione “REDZERO” avevamo ben presente che l’evoluzione della mobilità si sarebbe mossa nella direzione di emissioni sempre inferiori e di un progressivo allontanamento dalla dipendenza dai carburanti fossili. Ovviamente pensavamo alla  trazione elettrica (con tutte le combinazioni possibili, ibrido e quant’altro). Evidentemente, però, c’è chi guarda oltre, ed è disposto a scommettere che l’elettricità non sarà il solo “combustibile” alternativo ma che il suo posto potrebbe essere preso da qualcosa che in questo mondo non mancherà mai: l’aria. Proprio l’aria, la stessa miscela di ossigeno e azoto che respiriamo ogni giorno e che potrebbe essere sfruttata in modo molto intelligente per realizzare una vettura ibrida a emissioni bassissime.Il motore ad aria compressa, in realtà, non è una novità, almeno sulla carta: chiedere a Cyril Guy Nègre per conferma. Ingegnere francese, progettista di motori di F1, Nègre nel 2001 ha presentato al MotorShow di Bologna la Eolo, un prototipo di auto con motore a pistoni in grado di funzionare esclusivamente ad aria compressa. L’impatto fu clamoroso e ci fu anche chi provò a metterla in produzione, ottenendo come unico risultato il fallimento. Pare che l’idea non sia piaciuta molto all’industria dell’automobile e a chi vende petrolio, almeno questa è la tesi di chi pensa al complotto.Sta di fatto che il progetto non si è perso per strada, e nel 2009 a Ginevra è comparso l’AirPod, nome evocativo che potrebbe far pensare all’auto di Apple (ci stavano lavorando anche loro) ma che in realtà è realizzato dalla MDI, una società belga diretta dallo stesso Guy Nègre che ha trovato nell’indiana Tata (che produce un’auto che si chiama “Aria”… lungimirante?) un partner tecnologico e un finanziatore ideale. La AirPod non è un prototipo: è in vendita a 7.000 euro e percorre 100 km con 1 solo euro (la spesa per ricaricare i serbatoi).L’AirPod è interessante ma di sicuro non rappresenta ancora la perfezione: l’autonomia è limitata, ha solo 5 cv, è lunga solo 2,07 metri e sembra più un batiscafo da profondità oceaniche che un’auto. Però funziona, quindi l’auto ad aria si può fare, con alcuni limiti. Probabilmente la necessità di stoccare enormi quantità d’aria (compressa a 250 bar nelle stesse bombole che si utilizzano nell’auto a metano) impone limitazioni a un utilizzo puramente ad aria compressa. Ma se l’aria servisse solo come “aiuto” al motore a scoppio per creare un motore ibrido?L’idea è venuta al gruppo PSA, che ha pensato di associare a un motore termico uno “pneumatico”, creando quindi la tecnologia Hybrid Air. Dando per scontato che, almeno per qualche decina di anni, non sarà possibile svincolarci completamente dal motore termico, meglio cercare di rendere le auto sempre più efficienti e capaci di marciare a motore spento nei centri urbani. L’ibrido con motore elettrico è ormai una realtà ed è la soluzione per diminuire consumi ed emissioni nel prossimo futuro (anche se molto dipende da come e dove si utilizza l’auto) ma forse con l’aria si può fare pure meglio.Niente batterie che pesano, si esauriscono e vanno smaltite, niente tempi lunghi di ricarica, sì a consumi ed inquinamento ridotti all’osso. La soluzione dell’ibrido pneumatico è tutt’altro che campata in aria (e scusate il gioco di parole). Si deve solo ricavare uno spazio per le bombole (che in molte auto c’è già) e riuscire a far lavorare assieme i due motori. Fantascienza? Mica troppo, perché i francesi sembrano essere molto avanti nello sviluppo, tanto da potersi permettere di mostrare le prime immagini di un prototipo, mentre dal quartier generale PSA promettono che già nel 2016 potremo guidare le prime Peugeot e Citroen con tecnologia Hybrid Air. Tecnologia che sarà applicata, per iniziare, a vetture compatte del segmento B, le utilitarie per cui la tecnologia ibrida con motori elettrici batterie non è assolutamente conveniente per questione di pesi e costi. Grazie all’aiuto dell’aria, la promessa è quella di raggiungere la mistica soglia dei 2 litri per 100 km, anche se attualmente la stima degli ingegneri PSA per una Peugeot 208 equipaggiata di Hybrid Air è di 2.9 litri per 100 km con emissioni sotto i 70 grammi di CO2/100 km. Comunque non male, vero?Ovviamente il sistema consente tutte le variabili di guida tipiche della propulsione ibrida: a velocità costante opera il solo motore termico, in accelerazione l’aria (che uscendo da una bombola ad altissima pressione aziona un motore pneumatico) può dare una mano per migliorare le prestazioni. E, se serve, nel traffico o nei centri urbani chiusi al traffico a motore, si può viaggiare esclusivamente ad aria. Proprio come accade alla batterie il sistema è rigenerativo e “ricarica” la bombola di aria in rilascio o in frenata assicurando una autonomia molto superiore rispetto a quella del motore elettrico. Un altro passettino verso la mobilità a emissioni zero? Speriamo proprio di si. Noi siamo pronti, REDZERO aspetta!Per meglio capire come funziona la tecnologia Hybrid Air guardate il video.

 

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